n. 10 anno 2024
Mai vista prima.L’origine della nuova idea
autore, Emanuele Sacerdote
recensione a cura della redazione
Il Sole24Ore, 2024
Che cosa hanno in comune Tarzan, il frigidaire, la Guida Michelin, il container, il Walkman, Hollywood e Marcel Duchamp? Sono esempi preziosi e illustri di idee mai-viste-prima. Rappresentano rivelazioni di intuizioni che generano nuova creazione inedita e che attestano il superamento di un concetto esistente.
Il presupposto che accompagna questo saggio considera che la concettualizzazione di nuove idee funzionali e pertinenti all’aumento del vantaggio e del valore sia l’inevitabile sfida su cui qualsivoglia organizzazione si debba confrontare. Ne consegue, che l’efficacia, la sostanza e l’intensità della produzione di idee sia il transito nevralgico su cui impiegare e investire le migliori risorse umane, materiali e immateriali.
Questo lavoro focalizza la massima attenzione alla sola e ardua fase generativa di nuove idee mai-viste-prima. Il varco cruciale considera che originare nuove idee autentiche e distintive mai-viste-prima sia molto difficile e faticoso. Questo compito emergerebbe all’evidenza essere molto complicato, molto impegnativo e, probabilisticamente, molto incerto. Nonché molto misterioso. I motivi di questa difficoltà risiederebbero nel fatto che sia raro concepire una vera-nuova e buona idea, che sia alquanto singolare averla prima degli altri e, infine, che sia ancor più complicato metterla in pratica, magari per primi. Potenza intuitiva, superiorità ideativa, capacità adattiva, disponibilità di risorse, coraggio e tenacia risulterebbero essere le più evidenti rarità. Ideazione è nuova vita.
Definizione
Valicato l’impulso iniziale, che sia un problema irrisolto o un sentimento di insoddisfazione, l’idea nuova è considerata l’ideazione e la concretizzazione di un’intuizione inerente a una forma, una funzione o un significato di un concetto, di un oggetto, di un progetto che si può considerare mai-visto-prima. L’idea, se autenticamente nuova, dovrebbe essere valutata al pari di nuova creazione inedita e pionieristica che si contraddistingue da idee e/o concetti già esistenti.
Prospettiva
Il tema centrale di questo lavoro non punta l’attenzione sul cosa ideare ma sul come ideare meglio. La proposta è descrivere da un lato le dimensioni più ideative esistenziali, attitudinali e comportamentali della forma mentis, e dall’altro le condizioni più favorevoli dell’habitat e del momentum ideativo (elevazione ideativa, pensiero divergente, mind the gap/fill the gap, leader, gruppo di lavoro; analisi contestuale; metaprogettazione) per elevare la fase pre-concettuale, concettuale e generativa di nuove idee autentiche e distintive.
- Qual è la differenza e la distanza tra una nuova idea e una nuova idea mai-vista-prima?
- Come vengono concepite e generate le nuove idee?
- Quali sono le condizioni cognitive, esistenziali e culturali più fertili e più proficue per generare nuove idee?
- Quali sono le direttrici e i passaggi principali che possono favorire l’origine di nuove idee?
Tesi
La tesi portante asserisce che per originare nuove idee più fertili e più prolifiche sia necessario un mindset primordiale - spirito di avventura, esperienza consolidata, futuro migliore - e un mindset generativo - intuizione, utopia, immaginazione dell’assenza, scetticismo e ironia.
La seconda tesi si riferisce al punto nodale che la nuova idea per essere considerata mai-vista-prima dovrebbe mostrare un’alta intensità di distintività utopica, una radicale immaginazione di elementi assenti e il superamento di una condizione precedente. Il che ci porta all’affermazione forte che non tutte le vere nuove idee possono essere realmente nuove idee mai-viste-prima.
L’ultima tesi afferma che, tutto quanto sarà detto, è praticabile anche dai meno avvezzi. Ci vuole addestramento e formazione per imparare a originare nuove idee. Oltre a tanto coraggio e un cambio di mindset significativo.
Per argomentare la prospettiva di avvicinamento alle idee mai-viste-prima verrà chiesto supporto a celebri pensatori: Leonardo da Vinci, Francis Bacon, Galileo Galilei, John Locke, Charles Darwin, David Hume, Thomas More, Jean-Paul Sartre, Pirrone di Elide, Renè Descartes. Oltre agli esempi citati verranno descritte altre retrospettive quali fonti d’ispirazione e di ragionamento: la sgranatrice di cotone, la bicicletta, Polaroid, Ikea, il videogioco, Diners Club Card, i tacchi a spillo, iPhone, le cripto valute, lo spartito musicale, Jackson Pollock, il Bauhaus, ecc.
Conclusione
Questo saggio si espone nel mettere insieme contributi di diversa provenienza per descrivere la via di avvicinamento e di emancipazione nonché le componenti più salienti e le condizioni più favorevoli che potrebbero accendere la miccia dell’intuizione della nuova idea mai-vista-prima, e dei momenti più rilevanti nei quali questa nuova intuizione si pre-definisce, si concepisce e, finalmente, si partorisce. Senza tralasciare di evidenziare anche gli aspetti opachi e critici in quanto, «non è tutto oro quel che luccica» e «non tutte le ciambelle escono col buco».
Se ne consiglia la lettura a coloro che considerano interessante avvicinarsi al probabile immaginabile per tralasciare l’impossibile inimmaginabile.
Se ne scoraggia, invece, la lettura a coloro che ritengono che il ragionamento concettuale non serva per saggiare nuove soluzioni, oppure che la ricerca di nuove idee sia un inutile investimento.
Anteprima Sole24Ore