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     n. 8 anno 2024

Fondazione AIDP lavoro e sostenibilità
Le città del lavoro. La qualità dell'occupazione parte dal territorio

Franco Angeli Editore 2024

(Nota della redazione)
Di seguito presentiamo, per gentile concessione dell’editore, l’introduzione di Isabella Covili al primo testo preparato dalla Fondazione AIDP. La  fondazione AIDP - LAVORO E SOSTENIBILITA'-  vuole trattare il lavoro in senso ampio, indagandone le variabili e le dinamiche che lo sottendono. Questa prima analisi sulla qualità di vita e di lavoro nelle diverse città italiane si colloca proprio in questa logica e siamo quindi molto lieti di presentare il volume a tutti i lettori di Hr Online. 

 

Introduzione di Isabella Covili
Avendo la Fondazione AIDP la mission di trattare il lavoro in senso ampio, non dal punto di vista della direzione del personale, ma per la direzione del personale, si è voluto capire come tutte le componenti esogene vadano a contribuire a far diventare il lavoro un bel lavoro, non solo un buon lavoro, che sarebbe già abbastanza.

Il lavoro non inizia e finisce con l’orario di lavoro e, ormai,  non si colloca più in un luogo, sono state da tempo abbattute le barriere di tempo e di spazio ed occorre indagare i punti di contatto, le giunzioni, come le definisce Nadio Delai, tra scuola e lavoro, tra lavoro e lavoro, tra lavoro e pensionamento e via di seguito.

La finanziarizzazione degli ultimi decenni ha spostato l’attenzione sul risultato a breve, occorre tornare a considerare un orizzonte temporale diverso, più ampio, dove si guarda con attenzione alle conseguenze che le nostre azioni avranno anche fra cento anni. Così sarà più facile capire come il perimetro dell’azienda non è tanto quello fissato dalle mappe catastali, ma che gli effetti delle scelte e delle decisioni che si prendono in azienda si moltiplicano sul territorio e sull’ambiente anche fuori dai cancelli dell’azienda. Per questo è stato importante indagare tutti gli elementi che possono far diventare il lavoro un lavoro buono e bello.

Isfort ha fatto una ricerca quantitativa strutturata indagando i fattori interni (retribuzioni, ambiente di lavoro, opportunità di percorsi professionali, reputazione aziendale , possibilità di smart working e così via) e fattori esterni dì contesto ambientale (trasporti e mobilità, accessibilità, servizi alla persona, servizi tempo libero, servizi digitali e così via).  Ha usato un criterio inclusivo inserendo un numero elevato di possibili indicatori ed assegnazione di pesi fatta con criteri soggettivi. Ha  usato fonti quali ISTAT, diversi ministeri, Infocamere, Istituto Tagliacarne, Il sole 24 ore, Aci, Legambiente. 

Ne sono usciti 57 indicatori (48 comunali e 9 provinciali) che hanno portato, indagando i 110 comuni,  ad inserire 40 città in fascia alta, 40 in fascia media e 30 in fascia bassa.

E’ di facile intuizione  come in fascia alta ci siano le città del nord e centro, ma soprattutto nord,  ma una sorpresa è stata Cagliari che si colloca tra i primi posti.  

Sono stati valutati :

I fondamentali economici (livello di reddito) che vede 33 città del nord e centro  in fascia alta :  a Milano, prima classificata in generale, lo stipendio medio è di 34.981 euro  contro e quello di Andria, ultima classificata , di 14.900 euro .  Il lavoro autonomo a Milano porta 87.468 euro contro quello di Enna dì 36.640 euro.  

I servizi alla cittadinanza che sono presenti soprattutto nel nord est. Ma troviamo Nuoro al primo posto per disponibilità di asili nido, così come troviamo Crotone all’ultimo. In molte città  del sud sono assenti le piste ciclabili molto presenti nel nord . Le scuole a tempo pieno sembrano essere una prerogativa del nord. Il trasporto pubblico locale premia Milano che distanzia tutte le altre città anche del nord, ma non ha confronti con quelle del sud.

La cultura ed il tempo libero premiano le città tra i 50.000 e 100.000 abitanti.  Qui vediamo città del sud e delle isole attente alle librerie ed ai cinema ma non altrettanto agli spettacoli.

La  sicurezza  premia invece le città dai 100.000 abitanti in giù. Occorre comunque distinguere cosa si intende per sicurezza, se quella stradale è vero che stanno meglio le città più piccole, ma se si intende la criminalità sono in posizione avvantaggiata quelle più piccole ma del nord. Quando  si parla di alluvioni tutta l’Emilia è  penalizzata pesantemente, quando si parla di frane devono farne i conti un po’ tutte le regioni.

La vivibilità ambientale  che è sicuramente migliore  nel sud e nelle isole. L’inquinamento è sicuramente maggiore a Milano piuttosto che Monza e l’indice sul clima premia le città di mare.  La disponibilità dì verde urbano vede prevalere in modo importante il nord.

Le pari opportunità e l’inclusione dove se la giocano bene il nord ed il centro. 

Futuro ed innovazione  che premia il nord est.

Ma il range, in generale, è relativamente contenuto, tra le prime e le ultime posizioni vi sono circa 20 punti su una scala da 0 a 100. 

Questo si giustifica con una compensazione tra i diversi fattori che vede un divario abbastanza netto tra nord e sud ma meno netto tra grandi e piccole città. 

Il lavoro come lo conosciamo oggi ha un paio di secoli divisa, forse meno, mentre nel futuro conosceremo, ne sono pienamente convinta, un lavoro diverso, meno aggressivo e più interessante individualmente e collettivamente. Per questo è importante un’analisi di quali fattori lo possono generare e dove, e come le città si possono  impegnare per un obiettivo socialmente alto. 

Occorre diffondere una cultura del benessere nella convinzione che occorre creare città dove si sta bene anche perché si lavora con piacere  e non avere città dove manca il lavoro o dove il lavoro non è aiutato  da quanto sta intorno. La convinzione che questo è win- win non deve abbandonare nessuna città perché, se tutte le città,  o molte più città dì oggi, saranno appetibili per il lavoro, tutti staranno meglio.  Per questo essere schiavi dei privilegi non aiuta nessuno.  Ci aspettiamo un miglioramento, ci crediamo e lo celebreremo.

Il proposito è di ripetere questo rapporto ogni anno ma l’obiettivo è che la classifica si muova e che le città che hanno spazi di miglioramento più o meno ampi lavorino per un miglioramento dei vari aspetti in modo da poter presentare qualche bella sorpresa nelle prossime edizioni.

 

 

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