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     n. 6 anno 2024

In azienda sono tutti vestiti con i bermuda

di Massimo Ferrario

di Massimo Ferrario

IN AZIENDA SONO TUTTI VESTITI
CON I BERMUDA
ANDREA BAJANI


In azienda sono tutti vestiti con i bermuda e le infradito, nessuno mi ha detto niente. La segretaria del direttore del personale ha una collana di fiori, fa le foto a tutti i dipendenti che girano per i corridoi. Dopo corre dal direttore, gliele fa vedere, lui fa sì con la testa tutto gongolante e poi rientra nel suo ufficio anche lui con i bermuda, i piedi dentro i sandali. 
Sono davanti all’ufficio del direttore del personale, dirgli che allora starò via per qualche giorno. Sono davanti alla porta e vedo che mi passano davanti, mi guardano male che porto la cravatta e il completo scuro come sempre. La segretaria mi punta l’obiettivo contro, mi dice Non va mica bene, vestirsi così. Dice che rischio un richiamo scritto. Mi trascina nel suo ufficio, tira fuori un kimono, dice Prova se questo ti sta bene, è di mio marito. Lo indosso, alza il pollice verso l’alto, mi fa la foto. Dice Così sei impeccabile. Non ti preoccupare per le scarpe, se cammini scalzo sei perfetto.
Esco col kimono e incrocio il direttore del personale, che mi porta nel suo ufficio. Dico Le volevo proprio parlare, dovrei partire, un’urgenza. Potrei approfittare della settimana di chiusura per le pulizie dell’hoteling. Ci sediamo dirimpetti sulle poltroncine di velluto, io vestito da giapponese, lui con l’abito da villaggio turistico. Mi parla di investimenti futuri e strategie di comunicazione, di qualità totale e finalizzazione. Mi accorda il permesso e mi raccomanda ancora l’autorevolezza. Mi parla come fossimo entrambi incravattati, ufficialmente seduti a pianificare le sorti dell’azienda. Invece io sono col kimono e lui con i bermuda e i piedi dentro i sandali. 
Poi mi dice Che ne pensi di questa strategia di valorizzazione delle individualità del personale? Chiedo Quale, lui mi indica il mio abito da samurai. Dico Non c’è male, grazie. Aggiungo Comodo, passandomi la mano sui fiori disegnati sulla stoffa. Replica Sono contento, ero sicuro di averti dalla mia. Un giorno alla settimana, mi spiega, siamo tutti invitati ad essere noi stessi, il venerdì. Dico Grazie dell’invito, proverò anch’io a essere me stesso. Il venerdì mattina uno si alza, guarda il calendario, vede che è venerdì, si veste un po’ come gli pare. 
E’ una bella novità per valorizzare le persone, dice. Gli altri giorni uno si alza, vede che giorno è, non è venerdì, deve mettersi la cravatta, deve mettersi il tailleur e i tacchi alti, è un esercizio di professionalità, non è guardarsi e scegliere la persona che vuoi essere quel giorno. 
Bussano alla porta e lui urla Non dovete bussare, oggi! Entrate, fate come foste a casa vostra! Quante volte ve lo devo ripetere! Entra l’assistente del direttore generale. E’ vestito con un camiciotto a quadri, sembra uno sceriffo. Il direttore del personale dice Non solo i vestiti sono liberi di essere come vogliono, il venerdì. Anche le persone devono comportarsi come vogliono. Datemi del tu che questo è il giorno dedicato alle persone, che si veda che siamo veramente tutti amici anche se gli altri giorni ci diamo del lei. Chiamatemi per nome, chiamatemi Giancarlo. Ehi, Giancarlo, dice l’impiegato vestito da sceriffo. Ué, risponde lui, dimmi tutto, caro. Quello dice Gianca, se alzi il culo dalla sedia e vieni un paio di minuti in segreteria mi fai contento. Così mi piaci, esulta il direttore del personale. Informalità e amicizia dichiarata.

*** ANDREA BAJANI, 1975, scrittore, estratto da Cordiali saluti, pp. 61-63, Einaudi, 2005. Anche in ‘Narratur-in1pagina’, pubblicazione a circolazione riservata a cura di Massimo Ferrario, #18, 3 giugno 2022. (NB: Titolo non scelto dall’autore) - Vincitore di vari premi letterari, Andrea Bajani è autore di oltre una decina di opere di narrativa (romanzi e racconti) e di tre saggi (sulla scuola e sul lavoro). L’ultimo suo libro è il romanzo Il libro delle case (Feltrinelli, 2021).

Massimo Ferrario, Consulente di Formazione e di Sviluppo Organizzativo, responsabile di Dia-Logos

 

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