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     n. 3 anno 2024

Finanziamenti per le PMI: una bussola per orientarsi

di Giordano Guerrieri

Finanziamenti per le PMI: una bussola per orientarsi
La strutturale sottomanagerializzazione delle nostre PMI rischia di frenare e financo impedire il pieno utilizzo delle risorse finanziarie messe a disposizione dal PNRR: infatti, secondo un’indagine Unioncamere - Centro studi Guglielmo Tagliacarne, l’80% delle PMI non hanno a piano di utilizzare le risorse allocate dal PNRR, nonostante i tanti impegni cui sono da più parti chiamate (digitalizzazione, economia circolare, gestione finanziaria, internazionalizzazione, gestione del capitale umano, risegno delle catene globali di fornitura). D’altra parte, esiste un mare magnum di opportunità finanziarie disponibili di cui è spesso difficile capire benefici, modalità di utilizzo e aspetti banalmente tecnici. Abbiamo chiesto a Giordano Guerrieri, autore del volume L’era PNRR (Mondadori), di fornire una bussola per orientarsi e muoversi in maniera “intelligente” per cogliere le opportunità più adatte alle specifiche necessità di una PMI.
(introdotto da Maurizio Quarta)

 

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Nel tessuto economico italiano, le piccole e medie imprese giocano un ruolo cruciale, rappresentando più del 95% del tessuto imprenditoriale, costituendo così la vera e propria spina dorsale dell'economia del Paese. Queste aziende non solo generano una quota significativa del PIL italiano, ma sono anche responsabili della maggior parte delle opportunità di lavoro, aspetto che sottolinea ulteriormente il loro ruolo indispensabile nello sviluppo economico e sociale.

Tuttavia, il 2024 si apre con dati contrastanti; da un lato si registra una crescita generale delle PMI (che alla fine del 2023 risultavano essere 42mila in più rispetto all’anno precedente), ma con grosse contrazioni nei settori più tradizionali dell'economia italiana. Il settore commerciale ha terminato il 2023 con un decremento di 8.653 attività, equivalente a una contrazione dello 0,6% su base annua. Un'analisi più dettagliata rivela che questa contrazione ha interessato principalmente il commercio al dettaglio, che ha visto una diminuzione di quasi 7.700 unità. Per quanto riguarda il settore agricolo, i dati di fine anno segnalano un calo di 7.546 aziende, pari al -1,05%, mentre il settore manifatturiero ha registrato una riduzione di 2.962 imprese, corrispondente allo 0,56%. 

Questo calo può essere attribuito a una combinazione di fattori, tra cui l'incertezza economica globale, la complessità burocratica e la difficoltà nell'accesso ai finanziamenti, confermando quindi la necessità di politiche e supporti mirati per continuare a stimolare la nascita e la crescita delle nostre PMI.

Per contrastare questa dinamica e sostenere la resilienza e la crescita delle PMI, il governo italiano e l'Unione Europea hanno stanziato fondi significativi. Nel 2024, sono stati allocati oltre 30 miliardi di euro per supportare le piccole e medie imprese attraverso una serie di misure che includono incentivi fiscali, sussidi diretti, finanziamenti a tasso agevolato e garanzie. Questo impegno finanziario mira a facilitare l'accesso al credito per le PMI, stimolare l'innovazione, sostenere la digitalizzazione e promuovere l'internazionalizzazione.

In particolare, una quota importante di questi fondi è destinata a favorire l'integrazione delle PMI nel tessuto economico globale, riconoscendo il ruolo chiave dell'export e dell'apertura di nuovi mercati per la crescita aziendale. Iniziative come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e i programmi del MIMIT o di enti come Simest sono esempi concreti di come risorse finanziarie mirate possano aiutare le PMI a superare le sfide strutturali e congiunturali, incentivando al contempo l'innovazione e la sostenibilità.

Quindi, nonostante un contesto che - dopo gli anni di pandemia - continua a essere sfidante, le PMI italiane possono trovare in fondi e iniziative una leva potente per il proprio sviluppo e consolidamento. La capacità di accedere a tali risorse e di utilizzarle efficacemente sarà determinante per garantire la competitività e la sostenibilità delle imprese nel medio-lungo termine. È quindi essenziale che le PMI si dotino di strumenti e conoscenze per navigare con successo nel panorama dei fondi disponibili, di una bussola che consenta loro di orientarsi tra le opportunità di finanziamento e supporto per realizzare i propri progetti di crescita e innovazione.

Orientarsi nell’Era PNRR
 

Il PNRR rappresenta senza ombra di dubbio una delle iniziative più significative per le PMI italiane, mettendo a disposizione risorse ingenti finalizzate a sostenere la transizione digitale, l'innovazione, la sostenibilità ambientale e l'internazionalizzazione. Un’iniziativa che ha dato il via a un’epoca di opportunità, permettendo alle PMI di accedere a finanziamenti a fondo perduto, incentivi fiscali e crediti d'imposta, mirati a stimolare investimenti in ricerca e sviluppo, digitalizzazione, efficienza energetica e adozione di tecnologie verdi. 

Il 19 dicembre 2023, è stato annunciato un significativo aggiornamento al Piano, che integra oltre 12 miliardi di euro in incentivi aggiuntivi per le imprese orientate alla sostenibilità, in risposta a criticità operative, raccomandazioni specifiche per l'Italia e cambiamenti geopolitici globali. Questa revisione introduce il Regolamento REPowerEU, aggiungendo 2,76 miliardi di euro al PNRR, portando il totale a 194,4 miliardi di euro per rafforzare l'autonomia energetica dell'UE e promuovere la transizione verso l'energia pulita. La nuova MISSIONE 7 del PNRR italiano si focalizza su investimenti e riforme per la sostenibilità, includendo progetti per il recupero di materie prime critiche, lo sviluppo di autobus elettrici, e il supporto alle PMI per l'autoproduzione da fonti rinnovabili. Inoltre, vengono incentivati investimenti per la transizione energetica dei processi produttivi e per il rafforzamento delle filiere produttive strategiche, oltre a misure per l'edilizia pubblica e sociale e per la riduzione della povertà energetica. Questa ampia riprogrammazione del PNRR mira a catalizzare un'importante transizione verso un'economia più verde, digitale e resiliente, offrendo alle imprese italiane nuove opportunità per innovare e crescere in modo sostenibile.

Per massimizzare l'accesso a queste risorse, le imprese dovrebbero allinearsi agli obiettivi strategici del Piano stesso, presentando progetti che contribuiscono alla trasformazione ecologica e digitale dell'economia italiana. Quelli del PNRR, infatti, sono fondi che devono essere guardati in un’ottica nazionale e, di conseguenza, ogni azienda che mira a ottenerli, non deve pensare al proprio business solo come a una delle tante aziende del territorio, ma come il pezzo di un puzzle che, se cresce, si digitalizza, diventa sostenibile e positivamente impattante per l’ambiente, contribuisce a migliorare tutta la situazione italiana e, perché no, anche globale.

Orientarsi tra le opportunità territoriali e settoriali
 

Parallelamente al PNRR, le imprese possono sempre contare sui bandi e sui finanziamenti promossi da enti camerali, comunali, provinciali o regionali. Ogni regione e provincia autonoma in Italia dispone di un set di incentivi, fondi e programmi di supporto specificamente progettati per rispondere alle esigenze locali delle imprese, promuovere lo sviluppo economico territoriale e incentivare settori strategici. Questi strumenti vanno dai finanziamenti agevolati ai contributi a fondo perduto, passando per gli incentivi fiscali e il supporto per l'internazionalizzazione, per la ricerca e lo sviluppo, per la digitalizzazione e per la transizione ecologica. 

Possiamo considerare parte di questi aiuti anche quelli gestiti da Invitalia, l'Agenzia nazionale italiana per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, che è vitale nello stimolare la crescita economica del sistema Paese attraverso il supporto all'imprenditorialità, facilitando gli investimenti in start-up, PMI e grandi imprese, sia italiane che estere, e mediante la promozione dello sviluppo territoriale. 

Invitalia, ogni anno, stanzia differenti tipi di aiuti tra cui finanziamenti agevolati, incentivi, garanzie e assistenza tecnica, mirati a sostenere l'innovazione, la ricerca e sviluppo, l'export, la digitalizzazione, e la transizione ecologica. Invitalia gestisce, ad esempio, la nota Resto al Sud, attiva ormai da anni e che continua a supportare lo sviluppo delle imprese nel Mezzogiorno. Supporta poi le startup con l’agevolazione Smart&Start e le imprese del turismo, con la misura Incentivi Imprese Turistiche - IFIT. Gli aiuti gestiti da Invitalia spaziano dall’imprenditoria femminile all’economia circolare, dal 4.0 alle imprese dei territori in difficoltà. Il ventaglio è così ampio che, al 1° dicembre 2023, Invitalia ha reso noti risultati davvero significativi; ha finanziato un totale di 21.079 imprese, attivato investimenti per 14,9 miliardi di euro, concesso agevolazioni per 5,3 miliardi di euro, e contribuito alla creazione o alla salvaguardia di 511.574 posti di lavoro. Questi dati evidenziano il ruolo cruciale di Invitalia nel promuovere la competitività e la sostenibilità dell'economia italiana, rendendola una risorsa preziosa per le imprese che cercano di espandersi, innovarsi o migliorare la propria efficienza operativa e sostenibilità ambientale.

Orientarsi verso il mercato globale: le misure per l’internazionalizzazione
 

Le nostre imprese devono anche orientarsi nel mercato globale, guardando all’estero per crescere al di fuori dei confini. Secondo il recente report di SACE, nel 2023, le PMI italiane hanno sfruttato l’export come strumento di crescita e diversificazione nonostante l'incertezza economica globale. Con un aumento dello 0,7% su base annua, facendo leva sulla qualità dei prodotti italiani, le imprese italiane hanno affrontato sfide come la riduzione delle esportazioni verso l'UE e l'aumento verso mercati extra-UE quali Cina, India, e USA. Settori come quello dei macchinari, degli autoveicoli e degli alimentari hanno visto significative crescite, dimostrando l'importanza della diversificazione. 

Entrando nello specifico, il ruolo di enti come SIMEST è fondamentale nel fornire supporto finanziario e guida per navigare le complessità dell'espansione internazionale, sottolineando l'essenzialità dell'accesso a risorse finanziarie e informazioni per il successo delle strategie di internazionalizzazione delle PMI italiane.
Attraverso finanziamenti a tasso agevolato, partecipazioni al capitale di rischio, garanzie e assicurazioni sull'export, Simest facilita l'espansione delle imprese sui mercati esteri. Nel 2024, le iniziative dell’ente sono particolarmente incentrate sull'apertura di nuovi mercati, sul sostegno all'export e sull'investimento in start-up innovative con potenziale di crescita internazionale. 

Come trovare la bussola nel mondo dei fondi e dei finanziamenti per le PMI
 

Trovare la bussola nel mare magnum dei finanziamenti per le PMI, significa aggiornarsi sulle varie possibilità messe a disposizione e individuare quelle più adatte alla singola impresa. Per farlo, una PMI dovrebbe interiorizzare le sei lezioni finanziarie - ispirate alle Lezioni Americane di Italo Calvino - che offrono le fondamenta per un percorso di crescita e sviluppo. La prima lezione è quella sulla leggerezza, intesa come agilità e adattabilità, che permette alle imprese di superare ostacoli burocratici e adattarsi rapidamente a nuovi contesti. La rapidità è la seconda lezione e sottolinea l'importanza di essere pronti e reattivi, una qualità cruciale in un mercato che cambia velocemente. La terza lezione è quella sull’esattezza nelle strategie finanziarie e di business. Un’esattezza che garantisce la definizione di obiettivi chiari e una gestione efficace delle risorse. Al numero quattro abbiamo la visibilità, che enfatizza il ruolo del branding e della presenza sul mercato, essenziale per attrarre clienti e investitori. La penultima lezione è dedicata alla molteplicità, ovvero la costruzione di una rete di relazioni diversificate, sostiene la crescita e l'espansione aziendale. Infine abbiamo l’affidabilità, che si riflette nella coerenza e integrità dell'impresa, ne rafforza la reputazione e la capacità di attrarre investimenti e partnership durature. Questi principi, una volta interiorizzati, guidano le PMI verso il successo in un ambiente in rapida evoluzione, permettendo così alle imprese di sfruttare le migliori opportunità offerte da questa “Era PNRR”, mirando a un modello di business resiliente e orientato con la bussola verso il futuro.

 

Giordano Guerrieri – CEO e co-fondatore di Finera

 

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