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     n. 1 anno 2024

Temporary Management on the road per le Piccole Imprese

di Giorgio Roveri

L’onda d’urto dei cambiamenti imprenditoriali e manageriali già in atto rischia di travolgere la parte più rilevante e più fragile del nostro sistema economico e produttivo, le Piccole Imprese. Affrontare queste sfide significa soprattutto comprendere che i nuovi problemi manageriali non possono essere risolti con le vecchie soluzioni. È necessario sfidare le credenze delle piccole organizzazioni e tutto quello che è dato per scontato, spostando il fuoco dal "cosa fare" al "come pensare". Servono nuove competenze gestionali e manageriali che le Piccole Imprese devono assimilare e fare proprie per avere gli strumento adatti a cavalcare l’onda del cambiamento e a non esserne travolti.
Dal libro “Vincere la crisi. Essere competitivi nelle nuove sfide manageriali e finanziarie delle Pmi” (Giacovelli), scritto per Confassociazioni da Angelo Deiana e Giorgio Roveri, emergono interessanti spunti legati specialmente alla figura dei Professionisti del Management.
(introdotto da Maurizio Quarta)

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Nell’attuale contesto i nuovi problemi non possono essere risolti con le vecchie soluzioni: questa crisi non si vince con interventi isolati, ma con una visione d’insieme che consideri l’azienda come un complesso organizzato con lo scopo di rendere l’attività sostenibile nel tempo. Si vince solo se si alimenta costantemente l’innovazione e un ruolo determinante sarà rappresentato dalla nuova relazione che dovrà instaurarsi tra l’imprenditore e i Professionisti del Management: dal manager tradizionale passando al temporary manager, al coaching per finire ai consulenti di direzione.
Per vincere la crisi, oltre a entusiasmo, curiosità e un approccio fiducioso al futuro, l’imprenditore dovrà avere la convinzione, che nonostante il periodo attuale, la propria azienda possa ancora svilupparsi con redditività, apportando i giusti cambiamenti con il supporto dei Professionisti del Management più adatti al contesto e al problema specifico.

Sviluppare un nuovo mindset

La grande sfida che le imprese moderne e soprattutto le Piccole devono saper cogliere è quella di gestire il cambiamento, farsene interpreti, senza subirlo. Per questo è necessario un cambio di mentalità, inteso come un cambio di prospettiva nei confronti della realtà che aiuti ad affrontare gli ostacoli con una diversa predisposizione d’animo e da un diverso punto di vista. Per vincere la sfida della crisi suggeriamo di partire da due semplici concetti: “niente sarà più come prima” e “abbiamo sempre fatto così.”

Siamo in un mondo nuovo, che non significa dimenticare chi sei, ciò che hai fatto negli anni passati, i successi ottenuti, i fatturati raggiunti: questo è ormai parte della tua storia, mentre il tuo presente e il tuo futuro sono fatti di una diversa realtà, di nuove difficoltà, di nuove sfide e di tante incertezze.
La domanda successiva è quella determinante: cosa serve per affrontare tutto questo? Serve un modo nuovo, una nuova consapevolezza di come è evoluto l’ambiente esterno all’impresa e di quali sono oggi le competenze, hard e soft necessarie. 

L’imprenditore deve comprendere che i Professionisti del Management, possono aiutarlo per ridurre le incertezze e i tempi di realizzazione. Bisogna chiedersi quanto potrai perdere senza e quanto potrai guadagnare facendo squadra con loro. Senza questo approccio pragmatico, si rischia di muoversi senza controllo, con il solo risultato di rischiare di peggiorare la situazione attuale.

Mai come in questo periodo, fare impresa non è un’avventura solitaria, è un lavoro di squadra. Un’azienda è un tutto maggiore della somma delle sue parti: è un’orchestra in cui tutti eseguono una partitura, per concorrere a un risultato più grande, non un assolo, né un ritrovo di improvvisatori.

Temporary Manager on the Road 

Sta emergendo, come soluzione ideale per l’evoluzione delle Piccole Imprese, la figura del Temporary Manager on the Road. Molte Piccole Imprese, infatti, non hanno le risorse per assumere manager a tempo pieno con competenze e capacità trasversali. In passato, queste aziende potevano accontentarsi o tentare di gestire le sfide aziendali da sole, spesso sbagliando.

Chi è il Temporary Manageron the Road?
Parliamo di risorse manageriali esperte, di altro profilo, che lavorano direttamente presso le sedi dei loro clienti, gestendo in contemporanea 2 - 3 progetti, riuscendo a stabilire connessioni significative e di fiducia con l’imprenditore, mettendo le loro competenze al servizio della soluzione del problema.
Esponendosi in prima persona, aiutano in modo concreto e pratico l’Imprenditore della Piccola Impresa a risolvere tematiche e momenti complessi quali sviluppo, ristrutturazione, passaggio generazionale e trasformazione digitale.
Con la loro esperienza maturata direttamente sul campo riescono a generare un “effetto domino”: proprio come accade nel gioco, una volta innescato un processo di cambiamento, questo genera a sua volta altri cambiamenti. Sanno valutarli, gestirli e governarne le ripercussioni.

L’intervento di un Temporary Manager on the Road, si può suddividere in 5 fasi:

  • CONOSCERSI per verificare se sia il professionista giusto per aiutare l’azienda a risolvere il suo problema.
  • ESPLORARE (Check Up Aziendale) l’intera azienda o parte di essa, per portare alla luce esigenze, fabbisogni, cultura aziendale, sistema di valori dominante, il momento che l’azienda sta attraversando e le criticità strategiche e operative da risolvere (dov’è oggi l’azienda?). 
  • DEFINIREcon l’azienda l’assetto futuro per risolvere il problema (dove l’azienda vuole arrivare?)
  • PROGETTARE il percorso di cambiamento per portare l’azienda da oggi al futuro.
  • REALIZZARE il Piano di Sviluppo, momento strategico dell’impresa che va gestito con la massima attenzione.

Piccole Imprese: la coperta è corta

Le aziende molto strutturate hanno competenze, prodotti, organizzazione e metodo di lavoro e, di solito, buone competenze manageriali per far crescere i propri collaboratori. Hanno progetti di sviluppo efficaci, investono in ricerca e sviluppo, sono appetibili per i finanziatori. Hanno EBITDA e posizioni finanziarie nette che spesso garantiscono un buon ritorno dell’investimento.
La Piccole Imprese, raramente hanno queste caratteristiche, o, per lo meno, non le assommano tutte assieme. L’imprenditore si trova spesso a svolgere la sua funzione in piena solitudine, è blindato, tutto ruota attorno a lui, è sempre la prima persona ad entrare e l’ultima ad uscire, tutto ciò con risultati non pari al suo impegno.
Queste aziende hanno spesso competenze tecniche e di prodotto, ma possono essere carenti a livello di gestione, di marketing e commerciale, di controllo del business, di crescita dei loro collaboratori o di utilizzo soluzioni digitali.
La delega, la crescita delle persone, la revisione dei processi non vengono particolarmente sviluppate, per diversi motivi: perché non c’è tempo, perché apparentemente ci sono altre priorità, perché mancano le competenze per farlo in modo strutturato ed efficace. Inoltre, non si è abituati a misurare le performance dei propri collaboratori, non ci sono strumenti puntuali di controllo di gestione e dell’andamento del business. Magari ci sono vincoli affettivi con collaboratori di vecchia data, per non parlare di quelli con i familiari. Altre volte, invece, l’organizzazione è superata dalle consuetudini: chi non ha mai sentito dire “Abbiamo sempre fatto così”?

A tutte queste situazioni operative in molti casi si aggiunge il tema strategico della continuità dell’azienda e del passaggio generazionale. Come può un imprenditore, che ha già i minuti contati per pianificare la sua attività, quotidiana, programmare un progetto di continuità e di passaggio generazionale complesso, multidisciplinare e, magari, così diverso da quelli a cui è abituato?

Nella Piccole Imprese, l’imprenditore nello svolgere la sua attività si muove in diverse sfere:  proprietà, famiglia e business. La consapevolezza che esistano spesso può aiutare nel comprendere meglio determinate problematiche presenti in azienda, che possano avere come base uno o più di queste sfere e di conseguenza, facilitare la soluzione della criticità o aiutare il Temporary Manager on the Road a relazionarsi.

Il Temporary Manager on the Road, nelle Piccole Imprese può essere la risposta giusta per risolvere le varie tematiche sopra evidenziate. Questi Professionisti hanno maturato ampia esperienza operativa di gestione in altre Piccole Imprese, in contesti di grande cambiamento e nella progettazione e realizzazione di operazioni straordinarie. 
Oltre alle proprie competenze specifiche, porta con sé una grande carica empatica insieme alla capacità di entrare velocemente in sintonia con il nuovo gruppo di lavoro. Ha conosciuto culture e approcci diversi, si è confrontato con modi diversi di vedere e affrontare il mondo del business e da tutte queste esperienze ha tratto grande insegnamento e maggiore flessibilità mentale. Anche da questa variegata diversità di approcci, si originano le capacità di analisi organizzativa, di progettazione e di realizzazione personalizzata dell’intervento. 
Non ultimo il Temporary Manager on the Road dovrà operare in modo che nessuna delle tre sfere sopra descritte vada in tilt, ma che si intersechino come un ingranaggio armonico, potenziandole, nel caso ce ne fosse necessità. 

Imprenditore & Temporary Manager on the Road un connubio Vincente se ….

L’imprenditore incarna lo spirito dell’azienda, ha la capacità di visione a lungo termine e sa sognare il futuro dell’azienda. Tuttavia, deve tener presente che quei sogni, per diventare realtà, mai come in questo momento hanno bisogno di competenze. Siamo abituati a un tipo di imprenditore, in particolare nelle Piccola Impresa che di solito è stato padre, fondatore, amministratore e gestore. Tanti sono gli imprenditori che si sono fatti vanto di essere rimasti sempre attaccati al tornio, sempre in azienda, di aver capito come si deve gestire, di non essere disponibili più di tanto a confrontarsi con gli altri. 

Siamo consapevoli che, oggi, il successo dell’imprenditore risiede nella capacità di saper convivere e circondarsi di competenze forti, che sono necessarie e fondamentali per l’impresa, e in quella di essere resilienti, trasformando le difficoltà in opportunità. In pratica, quindi nella capacità di cambiamento. 
Questa è la più grande qualità richiesta all’imprenditore: saper cambiare e saper cambiare sé stesso, senza aver vergogna di venire meno alle proprie convinzioni. Al timone di un’impresa ci deve essere una persona in grado di interpretare i cambiamenti, una persona capace di raccogliere talenti e, convogliarli attorno a sé, per guidarla verso la crescita. 

Imprenditore e Temporary Manager on the Road, nonostante le esperienze diversificate e nel rispetto dei singoli ruoli, devono avere condivisione di valori e delle linee guida, su come gestire il progetto di sviluppo. Senza compatibilità non può esistere osmosi tra loro, bensì solo dei tentativi di trapianto forzato che rischiano di portare a crisi di rigetto. In sintesi, la relazione parte dal concetto che tra di loro ci siano fiducia e collaborazione. 
Spesso mi è stato raccontato dall’imprenditore che ha incontrato Professionisti del Management, “saccenti e che fanno i professorini”. Dico chese l’azienda esiste ancora, senza la nostra collaborazione, con il nostro contributo, può solamente migliorare, se riusciamo ad instaurare un rapporto di fiducia con l’Imprenditore. Di conseguenza è fondamentale, attraverso la fase di Conoscenza, verificare se siamo il Professionista giusto per loro e loro i Clienti giusti per noi.

Un Professionista del Management funziona quando non ha bisogno del cliente: se io, come professionista, dipendo da te cliente per una parte troppo rilevante del mio fatturato, rischio di snaturarmi, perché non sarò un consulente, ma un tuo dipendente con partita Iva. Funzioni, nell'attività manageriale, quando hai un alto livello etico e non baratti la tua professionalità e la tua integrità per qualche migliaio di euro. Funzioni quando non fai il lavoro al posto dell'imprenditore ma trasferisci a lui o a qualcuno dei suoi, know how e competenze, dando vero valore aggiunto.

Quando l'imprenditore si fidelizza con i Professionisti del Management?
Quando capisce che è in azienda per dare un valore aggiunto vero e le sue azioni sono mosse per la sua passione e desiderio di portare risultati, non solo per staccare una fattura a fine mese. 
Come si sceglie il giusto Temporary Manager on the Road? La ricetta è semplice: dedicare il giusto tempo, alla reciproca conoscenza cercando di comprendere, quali sono state le motivazioni che lo hanno spinto ad intraprendere questa professione, se ha già portato avanti progetti simili in altre Piccole Imprese e anche se può sembrare strano, se possiede lo spirito imprenditoriale. Non esiste il Professionista del Management che vada bene per tutte le aziende, come non esiste il cliente che vada bene a tutti i Professionisti del Management.

Il progetto di CONFASSOCIAZIONI 

CONFASSOCIAZIONI Management, con la piena consapevolezza di quanto sopra, sta progettando una sorta di laboratorio formativo permanente, dal nome LE 4 C: CONFASSOCIAZIONI Management, Collaborazione, Competenze, Condivisione che vedrà la luce nei primi mesi del 2024.
Nasce con l’obiettivo di facilitare relazione e collaborazione tra la Piccola Impresa e i Professionisti del Management, attraverso un’evoluzione dei relativi mindset e un percorso formativo specifico per entrambi.

 

Giorgio Roveri – Presidente Confassociazioni Management

 

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