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     n. 3 anno 2023

Lo stato di salute delle PMI lombarde - intervista a Gianmarco Senna

di Maurizio Quarta

di Maurizio Quarta

La Lombardia è uno dei motori italiano e le sue PMI ne rappresentano la spina dorsale: qual è la loro situazione al termine della pandemia e quali sono criticità e bisogni, particolarmente in termini di risorse umane e manageriali. Lo abbiamo chiesto a Gianmarco Senna – Presidente della Commissione “Attività produttive istruzione formazione occupazione” della Regione Lombardia. Senna è stato per due volte relatore ai convegni milanesi organizzati nell’ambito del roadshow 2020-22 di AIDP ANDAF e IIM Institute of Interim Management dedicati alle PMI e al tema del rafforzamento delle loro competenze manageriali.

Come vedi il futuro prossimo delle PMI lombarde dal tuo osservatorio?
Le PMI lombarde sono una vera e propria forza che ha subito un forte contraccolpo tra pandemia, caro energia e rialzo costi materie prime. Molte sono le imprese che non ce l’hanno fatta e significativa l’emorragia delle imprese artigiane e dei nostri cervelli verso l’estero. Nella nostra Regione le opportunità per fare meglio ci sono. Gli imprenditori devono guardare alla digitalizzazione, alla formazione continua e agli aiuti erogati dai bandi di Regionali e quelli Europei.

Quali sono le criticità principali con cui devono confrontarsi?
Come Regione Lombardia, in particolare con la Commissione che ho presieduto, cerchiamo di essere di aiuto fattivo alle aziende sul territorio. In questo particolare momento storico, oltre alle audizioni in sede, ho avuto l’importante opportunità, coadiuvato dalle varie associazioni di categorie, di organizzare visite alle piccole e medie realtà che con fatica, passione, orgoglio e, soprattutto, rimboccandosi le maniche si dedicano alle loro attività. Nonostante nella nostra Regione ci siano anche segnali oggettivamente positivi, da questi miei incontri emergono sempre più le notevoli difficoltà con cui gli imprenditori si scontrano, come l'aumento spropositato dei costi energetici e delle materie prime, queste ultime diventate ormai merce rara. Non solo, si evince anche l’estrema difficoltà di reperire figure professionali (dai tornitori agli operai specializzati che hanno a che fare con il 4.0), di organizzare il ricambio generazionale e la inevitabile evoluzione verso la digitalizzazione. Anche l’eccessiva burocratizzazione è un tallone d’Achille della nostra politica. Ostacoli di non facile soluzione che la politica ha il dovere di affrontare trovando soluzioni reali.

Quali le sfide più impegnative e rilevanti (ad esempio, digitalizzazione, competenze, sostenibilità, ricambio generazionale …)
Quasi tutti gli italiani hanno lo smartphone e passano in media circa due ore al giorno sui social. Ma nonostante ciò, il paese non riesce a cogliere i vantaggi economici e sociali del digitale. Perché quasi un italiano su tre è analfabeta funzionale. Ecco perché serve una nuova alfabetizzazione, questa volta digitale.
Inoltre da un recente sondaggio realizzato dall’Ufficio Studi di A.P.I. per il 38% degli imprenditori l’Italia - pur essendo il secondo Paese manifatturiero nella UE - è frenata nella crescita proprio dalla prolungata assenza di una politica industriale, oltre che per un eccesso di burocrazia (26%), per una PA inefficiente (20%) e per la Politica sempre meno attenta (16%). Sburocratizzazione, miglioramento di strumenti utili come lo SPID e digitalizzazione significano efficienza, guadagno di tempo e miglioramento del rapporto regione-cittadino/imprenditore. 

Come amministratore pubblico, su quali assi prioritari avete lavorato?
Date queste premesse, sono TRE gli aspetti fondamentali sui quali ho lavorato e continuerò a lavorare in futuro: formazione continua, innovazione - digitalizzazione e riduzione della burocrazia.
La ripartenza passa dalla formazione, unico percorso in grado di dare al nostro sistema produttivo fatto di piccole e medie imprese le competenze di cui ha bisogno. Difendiamo l’eccellenza Italiana e il Made in Lombardy con una riduzione del gap tra domanda e offerta. A tal proposito bisogna anche lavorare per contenere la fuga dei cervelli, che ha raggiunto quote imbarazzanti e gravissime per il nostro Paese.
La digitalizzazione nelle imprese, il passaggio al 4.0 è un percorso necessario e imprescindibile per garantire innovazione, competitività e la  possibilità di rimanere sul mercato. Per essere più veloci ed efficienti serve investire in strutture digitali e promuovere l’alfabetizzazione digitale.
Sostenibilità è un tema trasversale e deve essere presente in tutte le politiche!

Come operare sul versante competenze/formazione? Es. Formazione Continua della Regione Lombardia, altri fondi pubblici …
La formazione e il continuo aggiornamento sono un tassello indispensabile per la crescita e l’evoluzione della nostra Regione. La Lombardia deve tornare ad essere non solo il fiore all’occhiello e il  motore trainante del Paese, ma anche e soprattutto la Regione in grado di competere con le eccellenze d’Europa. I denari non mancano e i bandi in Lombardia in tema di formazione sono tanti e vengono fortunatamente utilizzati pienamente. 

Nonostante ciò, il mercato del lavoro sembra dare risposte parziali alla domanda …
Purtroppo mancano tantissime figure professionali: tornitori, operai specializzati, mungitori e conciatori professionisti. In tema di formazione, poi mi sta particolarmente a cuore quello della alfabetizzazione digitale, come accennato anche precedentemente.. Infatti se  il futuro è digitale,  l’Italia non se la cava molto bene.  Sono già alcuni anni che sappiamo di essere il quartultimo paese europeo per alfabetizzazione digitale. Addirittura, il 30% della popolazione non utilizza Internet, il che ci sposta in un segmento ancora peggiore, quello degli analfabeti funzionali dal punto di vista digitale. Questo è un problema da moltissimi punti di vista, personale, economico, politico e perfino sanitario: in un mondo in cui le tecnologie digitali possono migliorare efficienza ed efficacia dei servizi, resistere al cambiamento significa rimanere indietro e pagarne il prezzo. Credo nella formazione in ambito digitale a portata di tutti per contribuire all’avanzamento del processo di digitalizzazione nel nostro Paese, nella nostra Lombardia!

E nel frattempo la mortalità aziendale colpisce …
Un dato che fa riflettere riguarda la chiusura di 1890 imprese artigiane. Tante sono quelle «sparite» durante il primo trimestre del 2022. Anche a Milano, spariscono  dalla città tappezzieri e falegnami, ceramisti e fabbri, e perfino estetiste e parrucchieri, oltre che negozi di alimentari tradizionali.
L’artigianato produttivo va salvaguardato, i giovani devono essere incentivati a svolgere determinati mestieri tramite la formazione e la retribuzione adeguata.
Durante il mio mandato come Presidente delle attività produttive in Regione Lombardia, è stata approvata all’unanimità con 71 voti dal Consiglio regionale la legge. Per l’attuazione sono stati stanziati 900 mila euro nel triennio 2019-2021 e spese di investimento per l’anno 2021 quantificate in euro 2.500.000.

Come è possibile pilotare il cambiamento? Formazione per le persone …
Il cambiamento deve avvenire da un lato modificando e soprattutto evolvendo la percezione (anche nelle famiglie) rispetto ai corsi di formazione e alle scuole professionali. Percorsi formativi che garantiscono una occupazione più che dignitosa sia in termini di soddisfazione professionale che di remunerazione. 

… temporary management per le PMI …
L’evoluzione del mercato poi ha creato anche la richiesta e la conseguente nascita di nuove figure professionali come i Temporary Manager, preziose risorse in grado di coadiuvare l’imprenditore a individuare soluzioni innovative o formule di business diverse e risolutive. Per le PMI è un modo altamente efficace per portare in casa nuove competenze a costi accessibili: un bravo temporary manager risolve i problemi (positivi o negativi) che viene chiamato a risolvere e nel contempo trasferisce nuove competenze alle persone e all’azienda nel suo complesso.

Come ascoltate le voci del territorio?
Il mio supporto agli imprenditori durante il mandato come Presidente della Commissione delle Attività Produttive, è sempre stato caratterizzato dall’ascolto delle necessità e dalla forte volontà di dare una risposta concreta Sono state davvero tantissime le realtà che ho avuto la fortuna di conoscere. Imprese artigiane, aziende agricole, metalmeccaniche e del settore moda e design.
Ho incontrato gli imprenditori e ascoltato le loro storie, i progetti di innovazione, lo sviluppo sui mercati esteri per la crescita aziendale, le attività con le scuole superiori per coinvolgere i giovani e far conoscere il valore di lavorare nelle PMI, la necessità delle imprese di reperire figure professionali qualificate e le diverse opportunità, ma anche le criticità che affrontano ogni giorno per fare impresa. 

Cosa chiedono le PMI lombarde?
Gli imprenditori in Lombardia, in particolare, chiedono a gran voce forza lavoro specializzata. Questa è la immensa lacuna. Nella maggior parte dei casi le commesse ci sono, ma mancano le figure professionali. Una situazione trasversale a tutti i distretti, da quello meccanico al fashion al design. Il fatturato per molte aziende sopravvissute alla pandemia sta ritornando a livelli pre Covid. Certamente la situazione contingente non è di grande aiuto (caro energia e Guerra), ma gli imprenditori della Lombardia sono sempre pronti a rimboccarsi le maniche e a mettersi in gioco in prima persona.

Sappiamo che l’Italia è storicamente un pessimo utilizzatore di fondi europei: cosa avete fatto per educare le imprese ad utilizzare correttamente gli ingenti fondi del PNRR?
Il nostro Paese e naturalmente anche Regione Lombardia, stanno per essere investiti da una notevole quantità di denaro, in arrivo dall’Europa con il PNRR. Una opportunità che va saputa cogliere e gestire. Siamo infatti la Nazione in Europa che usufruisce meno di questi denari, solo il 40%. Ciò significa i che il restante 60% viene restituito e ridistribuito agli altri Paesi. Gli imprenditori non sempre hanno la possibilità di dedicarsi in prima persona o sono sufficientemente strutturati per affidare a risorse interne il compito di attivarsi sui potenziali Bandi a disposizione. Ecco perché ho organizzato durante il mio mandato degli eventi mensili con gli imprenditori del territorio durante i quali un esperto Europrogettista spiegava come avvicinarsi e poter usufruire dei Bandi Europei. Occasioni importantissime e che si sono dimostrate tra l’altro preziose per creare networking tra gli imprenditori stessi!


Maurizio Quarta
Managing Partner, Temporary Management & Capital Advisors

 

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