hronline
     n. 9 anno 2022

Rischiosità legale e adeguatezza delle coperture

di Renato Conti e Fabio Franchi

I progetti di temporary management si svolgono spesso in condizioni “ambientali” molto difficili, in cui l’operatività può essere soggetta a differenti tipi di rischi legali, a fronte dei quali è ovviamente opportune proteggersi, indipendentemente dal fatto che la loro gestione venga avvenga all’interno dell’azienda piuttosto che attraverso professionisti esterni. Per un temporary manager in ruoli apicali, così come per un imprenditore, poter stimare la validità delle coperture e accertarne con ragionevole approssimazione la relative adeguatezza può sicuramente essere un efficace supporto al processo decisionale. Gli srumenti offerti dal cosiddetto Legal Tech possono essere un valido ausilio. Cercheremo di capire come

Conoscete il grado di rischiosità legale della vostra azienda? Qual è il livello di efficacia dei vostri servizi legali? Sono efficienti dal punto di vista del rapporto costi-benefici? E sono in grado di creare valore stabile nel tempo?
Sono domande a cui la direzione aziendale deve fornire una risposta univoca nell’ambito della gestione di impresa, spesso incentrata su contabilità analitica, documenti previsionali, budget, report e, in generale, su analisi che riguardano il comparto prettamente organizzativo, produttivo e commerciale. Esiste, però, un aspetto, quello legale, che deve essere trattato almeno al pari.

Qualunque azienda ha sempre avuto due macro-obiettivi: massimizzare i profitti (cioè, brutalmente, aumentare i ricavi e diminuire i costi, principio antichissimo) e ridurre i rischi.
Questo secondo obiettivo è anch’esso antico quanto ai rischi di tipo tecnico, commerciale e finanziario, più moderno per quelli di tipo contrattuale, e decisamente contemporaneo per quanto riguarda i rischi legali inerenti le responsabilità dell’impresa nei confronti dei lavoratori, dei clienti, dell’ambiente, rischi che diventano sempre più numerosi e complessi da gestire con la progressiva lievitazione delle normative nazionali ed internazionali.
Eppure, il tema legale, se non affrontato in modo puntuale e strutturato, come ad esempio avviene per gli ambiti produttivi o commerciali, rischia di avere ripercussioni molto negative non solo di tipo economico diretto, ma anche sull’immagine dell’azienda stessa e, di conseguenza, sulle sue performance future (si pensi, ad esempio, all’impatto negativo di immagine nell’opinione pubblica di grosse aziende a causa di fatti di cronaca legati a misure di sicurezza inadeguate…).

Attraverso un oculato bilanciamento del trade-off tra minimizzazione dei costi e minimizzazione dei rischi, non solo quantitativo ("spendo meno = riduco meno i rischi"), ma anche qualitativo ("spendo il giusto o addirittura troppo, ma in modo sbagliato = non riduco sufficientemente i rischi, quindi spreco danaro) è possibile generare Adeguatezza (intesa come efficacia, efficienza e creazione di valore per la mia azienda).

In un modo o nell’altro, tutte le imprese spendono per servizi legali; quello che di norma non sanno valutare – al netto delle percezioni individuali – è se le somme che gravano al riguardo sui conti economici corrispondono ai bisogni, cioè sono funzionali ai rischi specifici di quell’impresa, e se sono allocate in modo efficiente: in una parola, se le coperture legali sono adeguate alla situazione.

La Adeguatezza è il dato risultante dalla combinazione di tre distinti fattori che possono essere misurati, cioè l’efficacia (grado di copertura del rischio), l’efficienza (costo del servizio rispetto alla magnitudine del rischio ed alle dimensioni dell’impresa) ed il contributo alla creazione di valore, cioè la capacità di generare un valore positivo stabile nel tempo.

Proprio il problema di misurare l’Adeguatezza dei servizi legali di cui è dotata una azienda, siano tali servizi allestiti sotto forma di uffici interni e/o con ricorso a consulenti esterni, o meglio la mancanza di una metrica oggettiva di riferimento, ha sin qui impedito che si andasse oltre la percezione soggettiva, la sensibilità dell’imprenditore, insomma che il problema venisse affrontato in modo scientifico.

È del tutto evidente che, fatto 100 il volume dei rischi sopportati da una azienda, se questa “compra” coperture legali per 110 sta sprecando risorse, se ne compra per 90 sta correndo dei rischi non protetti. Ma esiste anche il caso che le risorse investite in servizi legali corrispondano, quantitativamente, al rischio sottostante, 100 = 100, eppure non vi corrispondano dal punto di vista qualitativo: con il risultato di disperdere risorse e rimanere esposti ai possibili rovesci contrattuali.

La valutazione della Adeguatezza delle coperture rispetto ai rischi può essere fatta con stime individuali da parte di esperti – in genere, professionisti dell’area legale, che sono comunque dei portatori di interesse, quindi non del tutto affidabili in questo ruolo – o con ricorso a metodologie gestionali diverse, o su base empirica (sino ad oggi non mi è successo nulla, quindi va bene così). L’inesattezza di questi approcci, soprattutto dell’ultimo, appare evidente.

L’alternativa consiste nel rivolgersi alla tecnologia, al cosiddetto LegalTech, per giovarsi di strumenti – innovativi, ma collaudati ed affidabili – di primo riferimento nell’autovalutazione dell’Adeguatezza: una base di riflessione, da cui si potrà, eventualmente, partire per gli approfondimenti che apparissero necessari, e soprattutto per apportare i correttivi strutturali che l’assessment evidenziasse come necessari ed opportuni.

Gli algoritmi sono, infatti, in grado di tarare le risposte sulla base del profilo specifico dell’azienda, rispondendo alle seguenti domande:

  • se, rispetto al profilo di rischiosità, l’azienda abbia allestito un idoneo sistema di copertura;
  • se le coperture conseguite abbiano un costo congruo per le dimensioni dell’impresa e la grandezza del rischio da coprire;
  • se l’attuale organizzazione del servizio legale contribuisca alla durevole creazione di valore a beneficio di tutti gli stakeholder;
  • se e quali possano essere le aree di miglioramento.

La conoscenza di queste misure fornisce indicazioni che possono giovare:

  • all’impresa stessa, per conseguire un miglioramento della propria tutela legale, e quindi una più efficace mitigazione dei rischi cui è esposta, nonché un efficientamento della struttura di costi dedicati all’attività legale (contrattualistica, contenzioso, consulenza generale).
  • alle istituzioni creditizie ed assicurative in relazione con l’impresa, che possono contare su un’analisi dell’equilibrio tra rischiosità e mitigazioni in essere prima di sovvenire specifici affari e/o linee di business.
  • agli intermediari finanziari che debbano accompagnare le imprese alla quotazione in borsa, e che possono disporre di un’analisi del livello di Adeguatezza del servizio legale strumentale alla descrizione degli aspetti di rischiosità ed organizzazione della candidata alla quotazione.

È dunque possibile individuare, sotto il profilo dell’Adeguatezza, l’indice di rischio, il valore dell’efficacia delle misure in essere, l’efficienza con cui queste misure vengono adottate e il loro contributo alla creazione durevole di valore per l’impresa e tutti i suoi stakeholder.

Le piattaforme disponibili on-line che offrono questi servizi sono, al momento, relativamente poche. Quella realizzata da LegalValue, sviluppata in Italia con capitali italiani e appositamente per il nostro mercato, offre, tra l’altro, la garanzia di anonimato del compilatore e dell’azienda cui ci si riferisce, non raccogliendone i dati identificativi, ed un primo livello di analisi completamente gratuito.

 

di Renato Conti e Fabrio Franchi – Partner Legal Value

 

  • © 2024 AIDP Via E.Cornalia 26 - 20124 Milano - CF 08230550157 - tel.02/6709558 02/67071293

    Web & Com ®