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     n. 14 anno 2021

Apprendere nell’infosfera

autore, Franco Amicucci

Apprendere nell'infosfera, Franco Angeli, collana HR innovation - AIDP, è un libro che, con un approccio eclettico e di rottura, accompagna il mondo delle risorse umane alle evoluzioni dell'apprendimento in modalità digitale ed al tempo stesso un libro esperienziale. Nel testo, di Franco Amicucci, sono disseminati 14 RACCONTI DI NAVIGATORI DELL'INFOSFERA, le testimonianze di 7 donne e 7 uomini con età e storie diverse che rappresentano bene le tante modalità di INFORMARSI, APPRENDERE, RELAZIONARSI nell'infosfera. Di questi condividiamo le testimonianze di 4 HR con incarichi associativi in AIDP: Rita Melcarne, Chiara Bellon, Elena Panzera, Clara Rocca, come spaccato di molti temi trattati nel LIBRO, ma anche per sperimentarne la natura ibrida: un percorso dove ogni parte può essere letta in modo autonomo perché autoconsistente e insieme parte di un unico percorso e di tanti percorsi assieme. Proprio come l'apprendimento oggi.

Chiara Bellon
Direttore risorse umane, Diversity Manager, AIDP Triveneto

Dopo la maturità classica al "Tito Livio" di Padova, la laurea in economia e commercio all'Università Ca' Foscari e un master in organizzazione e gestione aziendale presso Confindustria Padova, sono approdata in una società di recruiting e selezione, nel settore della gestione del personale nel mondo bancario e, da ultimo, nel settore delle aziende multiutility, dove da molti anni ricopro il ruolo di direttore delle risorse umane.
Mi avvalgo di un team di oltre 50 persone per gestire un gruppo di aziende con oltre 3.400 dipendenti e mi occupo di tutte le principali funzioni: relazioni industriali, amministrazione, comunicazione interna, sviluppo e formazione, sorveglianza sanitaria, privacy e security. Nel Gruppo sono applicati più Contratti Collettivi Nazionali tra cui districarsi per garantire una gestione corretta e trasparente, il mio lavoro richiede quindi un continuo aggiornamento sia sul piano normativo che su quello delle soft skill.
La mia giornata inizia con l'approvvigionamento di informazioni da più fonti: rassegna stampa aziendale, con la raccolta di articoli dai quotidiani locali, diritto del lavoro, con Il Sole 24 Ore, AIDP, come finestra sui temi trattati dalle Direzioni HR, Fondazione Bellisario, per l'aggiornamento sulle tematiche della diversità di genere, Utilitalia, il servizio fornito dall'associazione di categoria, per news, circolari e webinar. Scorro velocemente tutte le informazioni, per poi approfondire quelle che valuto fondamentali e seleziono i migliori articoli per i miei collaboratori, per stimolarli e abituarli all'aggiornamento continuo. Con loro, e con i gruppi con cui interagisco, condivido moltissimi articoli, spesso li commento, motivo e collego agli obiettivi che gestiamo. Lo considero un presidio manageriale delle informazioni chiave.
Lo stesso faccio anche per sensibilizzare sui temi della parità di genere, quando intercetto una notizia importante la condivido con tutto il management. Nelle relazioni industriali interagisco da anni con un mondo sindacale, degli enti territoriali pubblici e delle autorità di controllo, prettamente maschile, specchio della composizione della forza lavoro.
In periodo Covid la comunicazione interna è stata fondamentale per mantenere in contatto i dipendenti in smart working e quelli in presenza e per veicolare le notizie fornite dagli enti competenti, dare istruzioni per contrastare il virus in azienda, diffondere i protocolli di sicurezza e rassicurare sul continuo presidio da parte della direzione aziendale. In questo periodo anche tutta la formazione onboarding è gestita online.
Partecipo a molti eventi formativi, come quello sulla leadership organizzato da Performance Strategies con relatore Julio Velasco, l'ultimo in presenza prima del Covid, e mi sono molto utili i momenti di incontro in AIDP, tra cui quello più importante è il congresso annuale.
LinkedIn e Twitter sono fonti importanti per gli aggiornamenti veloci, che spesso condivido. Instagram lo uso privatamente, per condividere foto con amici. Mentre WhatsApp è uno strumento privilegiato per condividere, comunicare e mantenere il contatto attraverso la veicolazione delle informazioni nei gruppi; lo utilizzo, ad esempio, con i gruppi di lavoro sul diversity management e sul work life balance. Per le riunioni utilizziamo invece Teams. In azienda, come ambiente di condivisione usiamo Telegram e, ovviamente, il portale intranet. In AIDP, oltre a WhatsApp, usiamo Discord, con più ambienti tematici dove condividiamo documenti e informazioni, in Utilitalia l'APP di riferimento è Slack.
Mantengo un archivio cartaceo che riservo a materiale che intercetto dalla rete e so che potrebbe essermi utile per i convegni e la scrittura di articoli e presentazioni.
Grazie alla nuova vita digitale, accelerata dal Covid, ora facciamo molta più formazione online, tramite webinar, perché è più facile e veloce organizzarli e piacciono moltissimo, una vera scoperta. Quest'accelerazione digitale la considero una grande evoluzione, da questo punto di vista è stato un anno produttivo. Tutta questa innovazione, seppur forzata in tempi molto brevi, ha richiesto il possesso di competenze digitali e ha manifestato gap importanti tra dipendenti appartenenti a generazioni e professionalità diverse.
Queste osservazioni ci hanno permesso di spingere nuove modalità di apprendimento e coinvolgimento su queste tematiche, una su tutte è il cosiddetto reverse mentoring, in cui i giovani lavoratori che stanno imparando il "mestiere" dai loro colleghi più anziani a loro volta si trasformano in insegnanti per trasmettere più facilmente le competenze digitali ai loro tutor.
L'emergenza Covid è comunque una straordinaria occasione per accelerare e ampliare l'apprendimento di nuove competenze, non solo digitali (comunicazione, leadership, organizzazione ecc.). Le informazioni continue pervadono la mia vita, nel tempo libero la mia principale passione è la pratica di yoga Iyengar, che mi consente di ritagliare dei momenti del QUI e ORA in cui la mia mente si concentra solo sul presente e sull'equilibrio emotivo.

Elena Panzera
Psicologa, responsabile direzione del personale, AIDP Lombardia

Mi ritengo una persona curiosa e alcune volte aggiungo alla curiosità l'impazienza, cioè la volontà di andare a cercare proattivamente qualcosa di nuovo, per il desiderio continuo di crescere. Sono attratta dalle informazioni sulla psicologia e sul futuro del lavoro e mi piacciono la tecnologia e l'evoluzione dell'apprendimento perché mi aiutano a capire come lavorare in maniera diversa. Per mio diletto personale cerco spesso informazioni inerenti alla psicologia su quotidiani digitali, blog e siti specializzati.
LinkedIn è il social che utilizzo di più, non solo da un punto di vista lavorativo, ma anche da un punto di vista di curiosità personale, perché mi permette di seguire aziende e influencer ed è molto stimolante trovare un link sulle ricerche Gartner o dell'Osservatorio del Politecnico, un articolo interessante dell'Harvard Business Review, un post di un opinion leader come per esempio Luca Solari, tutte fonti autorevoli per me, ognuna delle quali apre ad altri link e fonti. Per l'aggiornamento, un po' più leggero, come fonte principale utilizzo Instagram, non più Twitter e poi mi piace Pinterest per le infografiche interessanti sui temi del lavoro e delle organizzazioni.
Per la mia formazione ho sempre avuto una regola, che è quella di avere almeno un aggiornamento importante all'anno. Ora sono in un contesto internazionale, ma quando ho iniziato diversi anni fa come psicologa del lavoro con l'incarico di direttore del personale in Italia, sentivo che mi mancavano pezzi importanti, come la parte dell'amministrazione del lavoro. Quindi un anno l'ho focalizzato su quella specifica competenza e così ho continuato scegliendo di volta in volta una competenza da acquisire. Ad esempio, un anno l'ho dedicato ad acquisire la certificazione di coach, un altro a un master. Trovo la cadenza annuale perfetta. Tra due settimane inizierà il mio impegno di quest'anno, il corso di certificazione sul change management internazionale.
Questo spazio di aggiornamento lo chiamo la "zona rossa", uno spazio da difendere coi denti, una zona protetta di apprendimento, che dobbiamo fare di tutto per non posticipare e dove nessuno deve entrare per interrompere! Le agende sono sempre complicate per tutti, per questo è necessaria una disciplina. Poi quotidianamente ci sono anche momenti di apprendimento micro, che consolidano e conferiscono continuità.
Ho un rapporto molto fisico con la carta, con libri e le riviste, sono una romantica, prendo nota e mi piace scrivere a mano, costruire schemi, mappe, mi aiutano a gestire il flusso del pensiero, processo per me più difficile con il digitale. Poi fotografo, scannerizzo e integro le cose più importanti con il mio archivio digitale.
Compro tanti libri, ma da tempo ho iniziato a leggere anche gli e-book.
Il mio patrimonio di conoscenze lo organizzo per cartelle e per link, prevalentemente in cloud, con le note del telefono che ho sempre con me.
Lavoro molto per contaminazioni, nell'arricchimento delle informazioni, mi piace usare le metafore e creare, specialmente durante eventi e presentazioni, legami tra mondi apparentemente diversi come arte, management, sport e well being. Combino opere d'arte, realizzazioni di Leonardo con modelli di management, sport e neuroscienze, una modalità che ritengo importante per dare un nuovo significato alla conoscenza.
Per le chat aziendali utilizzo WhatsApp e Yammer, nostro social interno. Per stimolare l'auto-apprendimento coinvolgiamo i nostri collaboratori a darsi delle sfide di apprendimento, con una modalità gamificata, per far sì che le conoscenze vengano condivise. Anche nella mia vita privata uso WhatsApp, perché permette di gestire la comunicazione con gruppi e comunità professionali diverse, soprattutto in questa fase del Covid, dove è necessario condividere le informazioni praticamente in real-time.
Ad un livello più strutturato, utilizzo piattaforme tipo Trello per la condivisione di progetti.
Per me la condivisione è un po' una missione perché quando ho accettato di fare il presidente di AIDP Lombardia ho pensato che la cosa più importante fosse quella di fare networking di contenuti e non solo di relazioni, ovviamente il contenuto porta la relazione. Quando vedo un progetto di un'azienda mi piace farlo condividere con un'altra azienda o con tante altre, credo che fare benchmark e consolidare il network siano valori importanti, oltre a investire naturalmente sulla mia pagina LinkedIn e su quella di AIDP per arrivare a una comunità professionale più ampia.
Il networking è per me importante per la validazione di contenuti professionali. Scelgo un networking più ristretto di persone fi date quando c'è una decisione da prendere, ma a volte è importante rivolgersi a un network più ampio, per avere fonti diverse. Una specie di Wikipedia sociale. In queste relazioni di networking, colgo approcci a volte differenti tra le diverse generazioni, anche se non mi piace mai generalizzare. Tra i giovani osservo tanta curiosità e una fame di aggiornamento che li porta ad aggiungere continuamente nuove conoscenze, non sempre accompagnate da un metodo che aiuti all'approfondimento e al pensiero critico, la scuola della mia generazione, invece, mi ha formato a un'analisi più profonda, che comporta però una minore estensione. La contaminazione virtuosa delle generazioni sarà sicuramente utile per il nostro futuro!

Rita Melcarne
Responsabile Risorse Umane, Referente AIDP Giovani

In casa mia, studentessa liceale e figlia di una professoressa in un piccolo paese del sud, i libri erano sempre a disposizione e l'enciclopedia era la mia fonte di sapere, se desideravo approfondire una tematica ne sfogliavo l'indice cercando l'informazione che mi serviva.
Oggi, per fare un parallelismo, per qualsiasi tematica desideri approfondire, si apre un mondo! Continuo a leggere libri, mi mantengono collegata con la tradizione, adoro sfogliarli e amo il loro profumo ma, per apprendere, ci sono davvero tanti canali digitali cui accedere!
Uso LinkedIn per tenermi aggiornata e Twitter per fonti internazionali, come articoli e aggiornamenti, la vicenda del passaggio da Trump a Biden, ad esempio, l'ho vissuta su Twitter. Seguo poi esperienze di leader di imprese innovative e leggo articoli e studi sul mondo accademico, non mi perdo un articolo di Alec Ross!
Per il lavoro nel campo delle Risorse Umane, mi è utile la rassegna stampa quotidiana di AIDP e poi, naturalmente, Facebook, Instagram e TikTok. I social network, ormai, appartengono al quotidiano e permettono di visitare "virtualmente" diversi contesti, conoscere nuovi contenuti, rafforzarne altri, ascoltare e riflettere su linguaggi e stili di comunicazione. La sera, sul divano, piuttosto che guardare la televisione, preferisco gustare i Ted Talk, una vera fonte di ispirazione.
In questo mare magnum di canali di apprendimento, credo che non sia sempre facile selezionare quello giusto al momento giusto. Secondo me un passaggio necessario è essere formati a comprendere quali canali digitali sono più utili per apprendere o per rispondere a una specifica esigenza. Recentemente, mi sono occupata del tema emergente "diversità e inclusione negli ambienti lavorativi" e l'argomento è trattato un po' ovunque, ci sono tante possibilità di approfondimento, con modalità di apprendimento veloce, brevi istantanee di grande stimolo e
al passo con i nostri tempi.
La condivisione e le esperienze resi possibili dal digitale mi ricordano quando, da bambina, chiacchieravo con gli abitanti del mio piccolo paese; l'obiettivo era apprendere attraverso la loro esperienza, perché ognuno di noi ha qualcosa di unico da raccontare.
Mi piace il lavoro nelle Risorse Umane, il mio motto è "people first", mi impegno affinché ogni persona sia soddisfatta e sono sempre alla ricerca di format per coinvolgere e comunicare.
La vita associativa per me è un'importante esperienza formativa. La creazione del Summit Giovani AIDP o la partecipazione al percorso sullo stile di leadership manageriale interaziendale e internazionale mi hanno permesso di confrontarmi con mondi diversi e di riflettere sulle sfide future dei giovani HR. Sono esperienze
che permettono a persone differenti, per cultura ed esperienza, di scoprire insieme come muoversi nel futuro.
Reputo straordinarie le occasioni di confronto con le aziende internazionali che fanno parte del Gruppo cui appartengo, possono essere momenti di scambio informale e organizzato, staff meeting o workshop ma si rivelano sempre una grande occasione di crescita.
È bello vedere le nostre best practice pubblicate sulla piattaforma del Gruppo, visibili ai colleghi in India e America, e quando siamo seduti a un "tavolo digitale" è di grande stimolo attivare confronti su temi come la diversità e l'inclusione. Conservo tutte le mie esperienze e organizzo la documentazione in un folder digitale, che poi suddivido per temi. Nell'archivio riverso articoli e link, una modalità utile per trovare subito i contenuti quando redigo un articolo o preparo interventi e presentazioni. La pianificazione è tutto! La mia agenda si basa su Outlook, e, con il mio team, ci scambiamo informazioni, documenti ed elaborati con OneNote e Trello, anche a livello internazionale.
WhatsApp è uno strumento ideale per la sua velocità: adoro la messaggistica istantanea con il messaggio vocale, mi permette di tenere aggiornato il mio team e di raggiungere gli obiettivi in maniera veloce e informale. Abbiamo una struttura e un flusso di comunicazione a cascata, fluido ma fisso.
Due anni fa ho lavorato al lancio di una APP aziendale dedicata a tutti i dipendenti, con la pandemia ci ha consentito di stare vicini alle persone e di comunicare in tempo reale. Solo pochi anni fa, una survey ci mise di fronte all'insoddisfazione degli operativi che si sentivano tagliati fuori dalle comunicazioni aziendali. Ora, con l'APP accessibile da smartphone, la soddisfazione è piena. Un altro progetto è la piattaforma e-learning Docebo, con un modello formativo basato su knowledge sharing, intrattenimento e piacere di apprendere: un nuovo canale di comunicazione che consolida l'investimento aziendale sulla formazione, la nostra academy sarà sempre più digitale.
Riflettendo sui punti di debolezza del mondo digitale, inizio ad avvertire un certo disagio nella gestione delle e-mail, troppe sono superflue e inconsistenti, se avessi la bacchetta magica farei sparire il 70% di quelle che quotidianamente ricevo.
Un altro aspetto ancora poco noto sono le differenze generazionali, è rimasta una piccola fetta di persone in difficoltà con l'accesso ai servizi digitali. Il reverse mentoring ci aiuterà?
Le nuove generazioni sono multitasking e hanno una modalità di apprendere istintiva, veloce, sono tranquilli nelle relazioni e vivono la gerarchia in modo completamente diverso dalla mia generazione, entrata nel mondo del lavoro tanti anni fa. Vanno direttamente al tu, diretti, chiari: adoro questo atteggiamento anche se, da responsabile HR, sento che alcune linee guida sulla gestione delle relazioni vadano date. In poco tempo ci stiamo ritrovando in un altro mondo! Che bello! Voglio continuare a scoprirlo.

Clara Rocca
Responsabile Risorse Umane, AIDP Piemonte e Valle d'Aosta

Sono del '73, dopo il liceo scientifico e la laurea in economia e commercio, ho incominciato a lavorare nel controllo di gestione per poi entrare nell'area HR dove, con gli anni, ho assunto l'incarico della direzione del personale di una grande azienda.
Le quattro sfere dove focalizzo i miei interessi e le mie passioni sono professionale, privato, mondo associativo e impegno sociale; cerco sempre di tenermi aggiornata nello specifico di ogni area e creare poi relazioni, connessioni e contaminazioni.
Sono attenta e radicata al mio territorio ma la mia attenzione è costantemente aperta al mondo, ai fatti e ai trend internazionali. Mi aggiorno principalmente con Il Sole 24 Ore, la mia prima fonte, che consulto ogni giorno. Leggo poi abitualmente La Repubblica, La Stampa, Il Fatto Quotidiano e faccio riferimento ad altre riviste, settimanali e mensili, come Internazionale, Limes, Io Donna. Un'altra preziosa fonte di informazioni è AIDP, con le news quotidiane e la rivista La Direzione del Personale.
Durante la pandemia mi sono nutrita di tantissimi webinar formativi e informativi e ho i miei irrinunciabili momenti di aggiornamento annuale con gli eventi e i convegni ai quali non rinuncio mai: dal WOBI, World Business Forum, al congresso AIDP e il Forum della Meritocrazia, passando per La Biennale della Democrazia e Torinospiritualità, appuntamenti fissi di Torino. Nel corso dell'anno leggo anche libri, mi sono appassionata delle biografie di grandi uomini e recentemente ho letto quella di Mandela, Lungo cammino verso la libertà, da cui ho tratto alcuni passaggi che mi sono stati utili nei corsi di formazione che ho gestito come docente.
Mettendo insieme queste esperienze, credo che l'80% siano ormai in digitale e il restante 20% su carta. In ogni caso, sottolineo, evidenzio, fotografo, elaboro, scarico e archivio nella specifica cartella tematica.
La mia archiviazione è in cloud, condivisa da PC e smartphone, dedico uno spazio specifico a ogni mia area di impegno e di interesse e agli autori di riferimento. La nuvoletta del cloud mi è ormai indispensabile, è un metodo utilissimo quando devo preparare riunioni, interventi pubblici o scrivere articoli perché mi consente di ritrovare appunti, concetti e fonti autorevoli per ricombinarli, elaborarli e arricchirli mantenendo sempre il rigore di citare le fonti. Quando ritengo una nuova informazione di interesse per uno specifico gruppo di collaboratori la condivido. Mi avvalgo quotidianamente di LinkedIn, che considero l'ambiente social per comunicare le attività più vicine alla vita professionale e associativa mentre Facebook lo reputo più utile per le attività associative e sociali legate al territorio.
Il viaggio è per me una fonte di apprendimento importante, prima del lockdown facevo due viaggi all'anno, dal Medio ed Estremo Oriente alle capitali europee e mondiali. In Marocco ho sempre viaggiato in treno, in seconda classe, per parlare con le persone e scoprire il vissuto della quotidianità, il movimento che osservi, ad esempio nelle metropolitane, è una finestra sul mondo, ti racconta come si muove. Anche le guide che ho avuto in India o in Iran mi hanno dato nuove visioni e hanno allargato i miei orizzonti manageriali, nei colloqui di selezione faccio domande aperte sui viaggi, il viaggio racconta anche di te.
Al tempo stesso sono radicata al territorio e faccio un'intensa vita associativa e sociale. Sono relatrice di interventi di orientamento nelle scuole o nelle università,
momenti importanti perché mi permettono di raccogliere informazioni e trend, e faccio parte del direttivo AIDP Piemonte e Valle d'Aosta. Negli ultimi 10 anni ho approfondito il tema delle neuroscienze in azienda, partecipando a gruppi di lavoro e dedicando tempo a letture e approfondimenti specifici che mi hanno consentito i imparare tantissimo.
Da dieci anni sono presidente della Consulta Pari Opportunità del mio paese e sono impegnata anche in un'altra associazione, che si chiama Bene Comune.
Ognuno di questi mondi, professionale e sociale, pubblico e privato, con i temi del lavoro, delle donne, dei giovani, della disabilità, delle differenze e dell'apertura al mondo, arricchisce l'altro e contribuisce alla mia evoluzione personale e professionale.
Non dimenticando mai che la relazione in presenza è una risorsa infinita vivo la vita professionale e associativa anche sulle piattaforme digitali: i documenti vengono condivisi e scambiati su Google Drive, le riunioni e i webinar avvengono con Zoom, WebEx, Teams, Google Meet; la tradizionale manifestazione dell'8 marzo, che organizziamo ogni anno con la Consulta Pari Opportunità, quest'anno l'abbiamo gestita con chat Facebook e WhatsApp.
Torno però a ribadire l'importanza della presenza nel territorio, ad esempio, mi piace molto presentare i libri insieme al loro autore.
Recentemente ho presentato Questione di merito insieme all'autrice, Maria Cristina Origlia: un importante momento di networking tra mondi diversi, fondamentale per me.

 

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