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     n. 17 anno 2020

Temporary Management per le PMI di filiera: il caso Enel raccontato da Salvatore Bernabei

di Maurizio Quarta

di Maurizio Quarta

Enel ha recentemente presentato un'iniziativa unica per ora nel suo genere e che i mercati hanno particolarmente apprezzato: il Supplier Development Program (SDP), un programma per supportare il percorso di crescita dei suoi fornitori e, allo stesso tempo, garantire il raggiungimento degli obiettivi strategici del Gruppo.
La conferma indiretta di quanto il programma sia rilevante e strategico per Enel e di quale sia il supporto che allo stesso dato dal vertice aziendale, viene dalla qualità dei partecipanti al convegno (virtuale) di lancio: Francesco Starace - AD di Enel, Stefano Buffagni - Viceministro allo Sviluppo Economico, Maurizio Marchesini Vicepresidente per le filiere e le medie imprese di Confindustria, e Salvatore Bernabei - Direttore Global Procurement di Enel.

Il programma, il cui accesso è gratuito per le aziende che verranno selezionate, si rivolge ad una popolazione potenziale di circa 400 PMI fornitrici operanti in settori ritenuti strategici, con l'obiettivo di favorirne la crescita finanziaria e manageriale, per raggiungere una serie di obiettivi collaterali: efficienza dei costi, miglioramento dei processi di innovazione e di sostenibilità, capacità di espandere le attività sia in processi di internazionalizzazione sia di allargamento a nuove aree merceologiche.
Le PMI fornitrici selezionate avranno la possibilità di accedere ad una serie di servizi, le cui condizioni contrattuali di erogazione saranno state preventivamente negoziate da Enel, a condizioni di particolare favore, con una rete di partner: istituzioni finanziarie, business school per servizi di training, società di formazione tecnica, società di consulenza e di advisory, società specializzate di temporary management.

Va rimarcato come il programma sia nato ben prima dell'emergenza COVID 19 e sia quindi il frutto di un'attenta riflessione strategica e non la risposta emergenziale ad una situazione di assoluta straordinarietà.

Abbiamo chiesto a Salvatore Bernabei di raccontare brevemente il percorso che ha condotto Enel a ideare e lanciare il SPD.

D. Come nasce il progetto SDP: dall'intuizione originaria alla messa a terra del progetto
R. Il progetto nasce dalla relazione che Enel vuole sviluppare con i propri fornitori basata sulla condivisione di purpose, valori e obiettivi; tale relazione va oltre una pura relazione contrattuale di cliente-fornitore. In questo contesto il Programma offre un ecosistema di opportunità aprendo l'accesso a servizi finanziari, di training e di advisory a condizioni vantaggiose, ma l'idea è quella di avere un catalogo vivo che si arricchirà mano a mano di nuovi servizi a seconda delle esigenze del mercato. Tali servizi saranno erogati da aziende leader di settore a condizioni favorevoli rispetto a quelle di mercato. Enel potrà contribuire alla copertura dei costi dei servizi e metterà a disposizione la propria expertise in particolare sui servizi di advisory e di training.

Esattamente nella direzione indicata da Confindustria e ricordata da Marchesini: "La bussola nelle strategie di politica industriale deve essere un modello del "fare impresa" più integrato lungo la filiera per rendere i processi aziendali più efficienti, accrescere le competenze tecniche e manageriali anche a livello tecnologico, assicurare la sostenibilità degli investimenti e garantire una corretta etica dei comportamenti nei rapporti economici".
Parole che ricordano quelle di Vincenzo Boccia che nel corso del suo mandato confindustriale ha continuamente insistito sul cambio di visione dal "piccolo è bello" al "forte è bello".

D.Quali sono le aziende target dell'iniziativa?
R. Il Programma è rivolto ai fornitori medio piccoli, con fatturato fino a 250 Mln di euro, operanti in settori di particolare interesse per Enel e con alte performance su tematiche come la sicurezza, l'attenzione all'ambiente, la capacità di innovare e il rispetto dei diritti umani. Il possesso dei requisiti di accesso al Programma verrà verificato ogni 6 mesi e nuovi Fornitori potranno essere selezionati se li rispetteranno. Allo stesso modo, potrà uscire dal Programma chi perderà i requisiti. I settori di interesse, denominati "target", sono strategici per Enel e sono riconducibili a forniture, lavori e servizi negli ambiti delle attività di Enel X, Global Infrastructure& Network e Global Power Generation.

D. E gli specifici criteri di eleggibilità?
R. Il programma è rivolto ai fornitori medio piccoli e performanti. I criteri utilizzati per la selezione dei Fornitori sono oggettivi e chiari e disponibili all'interno del Regolamento pubblicato sul Portale del GP di Enel.

D. Quali sono le principali aspettative di Enel dal programma?
R. Lo scopo principale del progetto è ottenere una Supply Chain più solida, competente e sostenibile. L'iniziativa ci consentirà di attirare nuovi fornitori e di contribuire a una maggiore competitività del sistema. Per le imprese che partecipano esiste l'opportunità reale di ottenere un salto di competenze rendendo l'industria italiana ancora una volta altamente qualificata, competitiva ed innovativa.

D. Visto l'oggetto di questa rubrica: cosa vi aspettate dal temporary management a beneficio dei vostri fornitori
R. Il servizio di Temporary Management è perfettamente in linea con gli obiettivi del Programma, infatti è considerato uno strumento efficace al fine di impostare e supportare le aziende che ne usufruiscono verso la crescita e la differenziazione su nuovi mercati favorendo ed accelerando lo sviluppo di una imprenditorialità tipica di realtà più grandi.

Il tema delle competenze, ripreso anche nell'intervento di Starace, è riemerso con particolare forza in tutte le analisi della crisi post COVID 19, legato alla strutturale sottomanagerializzazione delle PMI, indicato come elemento critico sia dal Comitato guidato da Vittorio Colao nel documento «Iniziative per il rilancio Italia 2020-2022», sia da Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, nella sua conversazione con la Stampa Estera.
In questa visione il temporary management, anche nella sua accezione part time per le aziende molto piccole, è uno strumento quasi ottimale per portare nelle PMI competenze di alto livello, immediatamente operative e in tempi molto brevi, con l'ulteriore capacità di operare in un contesto di tipo straordinario quale quello imposto dall'attuale congiuntura.
Le parole di Bernabei riprendono un invito espresso da Vincenzo Boccia, secondo cui le PMI alle "devono metabolizzare il concetto che un dirigente, pur se con esperienza nella grande impresa, può fornire competenze strategiche anche per una azienda di piccole dimensioni".
Peraltro, le PMI il temporary management già lo conoscono e lo utilizzano (come mostrato dai dati dell'indagine di Leading Network e IIM-Institute of Interim Management Italy): oltretutto, uno dei principali motivi di utilizzo è proprio l'acquisizione di elevate competenze manageriali per accrescere le capacità delle persone già operanti in azienda, che alla fine di un intervento saranno in grado di fare le stesse cose meglio di prima oppure di farne di nuove.

D. Sviluppi attesi/già pianificati per il prossimo futuro.
R. Sicuramente dopo l'avvio Italiano, l'obiettivo è quello di estendere il perimetro all'estero, siamo in fase di pianificazione dell'avvio del programma sulle altre country.

Secondo Starace, esiste all'estero un ricchissimo mercato aggredibile dalle PMI italiane, a condizione di avere sufficienti "competenze e coraggio"; non solo: presentarsi sui mercati esteri con un player globale e delle dimensioni di Enel può certamente costituire un elemento competitivo di assoluto rilievo e facilitare l'ingresso di aziende che molto probabilmente da sole o non ce la farebbero o dovrebbero lavorare su tempi molto lunghi. Replicando, come lo definisce Buffagni, il modello francese che troppo spesso invidiamo e poco virtuosamente imitiamo.

Parlando di futuro, la presenza come partner nel programma di due grandi istituti bancari induce a lanciare, a loro e ad Enel, un ballon d'essai. In AIDP e ANDAF sono all'opera due gruppi di lavoro interregionali che, sui territori, stanno promuovendo, tra gli altri, il concetto della bancabilità del temporary management con cui si intende la possibilità da parte delle banche di finanziare progetti temporary in aziende loro clienti (specie PMI), anche in situazione di crisi.
Implementare questo principio può contribuire, in un'ottica di responsabilità sociale, a facilitare lo sviluppo di un ecosistema managerialmente sostenibile, che è, né più né meno, tra gli obiettivi del SDP di Enel: è troppo ardito pensare di avviare un circolo virtuoso all'interno del programma?

 

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