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     n. 8 anno 2019

Nativi digitali. La rivoluzione del lavoro e delle competenze nell’era della digital transformation

autore, Marco Monga

Guerini Next, Milano, 2019

Basta con lo stereotipo della persona al centro. Le HR hanno una nuova sfida: mettere l'azienda al centro dell'interesse di Millenials e nativi digitali.

I più recenti studi confermano che i Millenials (nati tra il 1980 e il 2000) hanno un atteggiamento di distacco disincantato nei confronti del tema della carriera, a cui preferiscono un maggiore equilibrio vita-lavoro. Se consideriamo questo dato come prodromico di quello che potremo rilevare quando anche i nativi digitali (si intendono qui i nati fra il 2001 e il 2010) si affacceranno sul mondo del lavoro, allora la nuova sfida per i direttori del personale è quella di stipulare un patto che permetta di coinvolgere queste generazioni, mettendo l'azienda al servizio di queste necessità e offrendo una prospettiva condivisibile in termine di interessi, obiettivi e corrispettivi.

Lo studio di Marco Monga che ben delineala complessità dello scenario attuale del mondo del lavoro, affianca la disamina degli argomenti legati all'introduzione della robotica e dell'intelligenza artificiale al tema dei Millenials e dei Nativi Digitali, del loro atteggiamento di fronte all'utilizzo delle tecnologie e della compresenza generazionale in azienda.

Sia il tema dell'introduzione della robotica nel mondo del lavoro che il tema generazionale sono oggetto ormai da tempo di convegni, articoli, workshop e training nel mondo delle risorse umane.
Eppure, rileva Monga "... come troppo spesso in questi dibattiti lo spessore culturale e la capacità di dare interpretazioni credibili del fenomeno siano vittime di un processo di stereotipizzazione delle analisi stesse. Di norma gli esordi di questi dibattiti volano alto, si parla con convinzione di «rivoluzione», di «cambio di paradigma» ecc. Tutte queste definizioni sono certamente vere, tuttavia, proprio in quanto tali, dovrebbero suggerire di seguire, approfondire e comprendere questa rivoluzione e cambiare davvero il paradigma. In fin troppe occasioni invece le conclusioni che si propongono sono le medesime che animano il conversario sui temi delle risorse umane da decenni, quali per esempio: per affrontare la digitalizzazione del lavoro, dobbiamo reclutare personalità con una spiccata curiosità; le nuove sfide si vincono con il pensiero laterale; dobbiamo valorizzare il capitale umano, il nostro principale asset. Anche se l'affermazione più gettonata è la sempreverde: dobbiamo mettere al centro dell'organizzazione le persone".
Su quest'ultimo punto Monga propone una visione opposta, proprio in relazione alla necessità di un coinvolgimento sul lavoro di Millenials e Nativi Digitali, che esprimono esigenze differenti dalle generazioni precedenti.
Per stringere un patto con le nuove generazioni occorre ripensare radicalmente modelli organizzativi e di gestione, progettando e sviluppando nuove e strategiche competenze.
Lo studio di Monga, sviluppato in tre parti, si propone dunque di fare questo. La prima parte è un breve viaggio nel quale si riportano osservazioni e riflessioni di cui tutti abbiamo raccolto il senso leggendo e ascoltando il dibattito in corso. La seconda è il tentativo di dare un contributo nel costruire un'agenda di «cose da fare» nell'immediato, al fine di affrontare i principali effetti del processo di cambiamento in atto. La terza e ultima, invece, è la proposta di una piattaforma sperimentale nella quale sviluppare una nuova generazione di modelli e strumenti di sviluppo, laddove il tema delle competenze assume un valore sempre più centrale nel determinare l'adeguatezza dell'agire collettivo e individuale rispetto alle sfide presenti e future che il cambiamento ci impone.

Per poter comprendere gli scenari manageriali più probabili, è necessaria una maggiore integrazione tra il punto di vista più specificamente aziendale (espresso dai direttori del personale ma anche dalle organizzazioni sindacali e dai decisori politici) e gli studi dei neuroscienziati sulle dinamiche comportamentali implicate sia nella digital transformation, sia nel confronto tra generazioni e tra atteggiamenti differenti nei confronti del lavoro.

 

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