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     n. 14 anno 2015

Innovare le tecniche di gestione delle Risorse Umane

di Maria Grazia De Angelis

Dal Forum ABI HR 2015 dello scorso mese di giugno sono emersi alcuni interessanti spunti sulla necessità di innovare le modalità di gestione delle risorse umane e sulla conseguente necessità di competenze atte ad innescare e accelerare il cambiamento: un possibile allargamento delle opportunità di temporary management per manager HR di particolare spessore e capacità realizzativa?

"Non c'è ancora la coerenza e la pienezza delle regole del mercato" ha affermato il presidente ABI Antonio Patuelli durante il saluto di benvenuto al Forum ABI HR 2015. Patuelli ha auspicato crescita e competitività alla luce di nuove regole a livello europeo "si pervenga ad un'unica regolamentazione: un unico testo bancario, un testo unico della finanza, un testo unico di Diritto Fallimentare, e di Diritto Penale". In questo momento storico in cui le sorti dell'Unione Europea sono al centro del dibattito, l'invito di Patuelli sembra indicare la via da percorrere se si vuole attuare l'auspicata circolazione, non solo delle merci, ma anche del Capitale Umano.

Un'omogenea regolamentazione a livello europeo rappresenta infatti un forte incentivo all'introduzione dell'innovazione nelle tecniche di gestione delle risorse umane. Stefano Trombetta di Accenture Strategy, ha delineato le grosse opportunità per il settore bancario del pieno utilizzo delle opportunità digitali ed ha evidenziato la necessità che l'Italia colmi gli ampi margini di miglioramento che la digitalizzazione può ancora offrire nell'area risorse umane. Ma come sottolineato da Trombetta "non si può fare una trasformazione digitale senza lavorare sulle persone e sull'organizzazione del lavoro". Occorre pertanto attuare le azioni necessarie al concreto sviluppo delle nuove professionalità e della cultura digitale a supporto delle capability individuate. Inoltre "non si può portare cultura digitale con le stesse modalità formative risalenti all'epoca antecedente il digitale". Chi gestisce le Risorse Umane deve dimenticare che la cosiddetta generazione Y, nata nell'epoca della digitalizzazione si aspetta di trovare un ambiente lavorativo adeguato con soluzioni informatiche, organizzative e gestionali che facilitino il loro coinvolgimento. Per agevolare questo nuovo modello culturale Trombetta ha auspicato l'introduzione in azienda di una sorta di "facilitatore" che abbia, non solo competenze professionali relative all'area informatica, ma anche competenze organizzative e gestionali in grado di realizzare il nuovo salto di paradigma. In una tale ottica non ha escluso il ricorso ad un temporary manager.

Sulla stessa lunghezza d'onda è la prof.ssa Giuditta Alessandrini dell'Università degli Studi di Roma Tre che ha sottolineato l'esigenza di sensibilizzare attraverso le comunità di pratica le persone ad un approccio al digitale al fine anche di contrastare l'effetto "disruptive" della digitalizzazione e la fragilità del nostro capitale umano, a causa di una cultura di tipo terziario meno diffusa in Italia rispetto ad altri paesi e della situazione preoccupante della formazione continua che agisce soprattutto sui già skillati.

Sempre in tema di innovazione organizzativa e gestionale, significativo è stato l'intervento di Fiorella Crespi, responsabile dell' Osservatorio Smart Working, presso la School of Management del Politecnico di Milano. Dall'analisi dei dati emersi sulla diffusione dello smart working è risultato apprezzabile l'incremento delle aziende con un approccio innovativo all'organizzazione del lavoro, approccio che si caratterizza per flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari di lavoro e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati. Lo smart working sembra si stia finalmente affermando anche in Italia, come un concetto riconosciuto e compreso, sdoganandosi dal semplice telelavoro: il 67% delle aziende ha già attivato qualche iniziativa in questo senso, ma ad oggi solo l'8% adotta realmente un modello di smart working, cioè ha sviluppato un piano sistemico, introducendo strumenti tecnologici digitali, adeguate policy organizzative, nuovi comportamenti organizzativi e layout fisici degli spazi. Fiorella Crespi ha affermato che si stima saliranno al 19% nei prossimi due anni le aziende che adotteranno modelli di smart working.

La decima edizione dell'appuntamento annuale dell'Associazione Bancaria Italiana dedicato alle Persone, fattore chiave per lo sviluppo di ogni organizzazione aziendale, ha visto la partecipazione di altri relatori di prestigio selezionati tra i più importanti esponenti del mondo politico, istituzionale, accademico, bancario, consulenziale e imprenditoriale, che hanno tracciato i nuovi scenari e le nuove sfide che attendono il settore bancario.

Nell'ambito della sessione plenaria "crescita e competitività alla luce delle nuove regole del mercato", Tito Boeri, presidente INPS, si è dichiarato contrario alla staffetta generazionale "non facciamola mai a livello nazionale per legge, lascerebbe un' eredità molto pesante". Parlando di pensioni e della necessità di maggiore flessibilità in uscita, Boeri è convinto che "il sistema contributivo permette una certa flessibilità e se le persone vanno in pensione prima con un assegno più basso questo può creare tensioni nel breve periodo ma non aumenta il debito implicito del sistema pensionistico". Questa possibilità va pertanto sostenuta dal governo che può "andare ad una trattativa a livello comunitario poiché ha le carte in regola".

Pietro Ichino, professore all'Università di Milano e membro Commissione Permanente Lavoro, Previdenza Sociale Senato della Repubblica, parlando del "Job Act" ha detto che "lo Statuto dei lavoratori riproduceva nel settore privato il regime del settore pubblico" . Mentre le nuove regole del lavoro hanno consentito di passare da un regime "job property" tipico del settore pubblico ad un regime fondato sul "Liability rule" Il nuovo testo legislativo è più asciutto e di facile lettura ed ha il vantaggio di regolare in modo più completo il sistema degli indennizzi, riducendo al minimo lo spazio di discrezionalità del giudice, dovrebbe ridurre il numero dei giudizi e la possibilità di contenziosi. Secondo Ichino era proprio il vecchio sistema di job property a generare il precariato. Con le nuove regole, che prevedono assunzioni a tempo indeterminato, le imprese italiane saranno più incentivate ad aumentare anche gli investimenti in formazione, Investimenti attualmente tra i più bassi a livello europeo

Nella sessione " Le nuove regole del lavoro e la gestione delle risorse umane, Giancarlo Durante, Direttore Centrale della Direzione Sindacale e del lavoro ABI, ha affermato che il tema dell'occupazione è il maggiormente preoccupante, la garanzia giovani ha realizzato solo in parte gli obiettivi che si proponeva. Nel nuovo contratto dovranno essere considerati vari modelli di fare banca e dovrà essere rivisto il sistema di classificazione del personale al fine di meglio consentire al sistema bancario di cogliere oggi la grande sfida della complessità e dei continui mutamenti degli scenari di riferimento, attuali e futuri. Il Fondo di solidarietà continua quindi ad essere a pieno titolo il punto di riferimento per le banche ai fini dell'attuazione di programmi aziendali di riconversione e riqualificazione professionale, di sostegno dell'occupazione e del reddito

La sessione conclusiva del Convegno è stata anche l'occasione per una nuova schermaglia tra il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni e il Presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena e del Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro Abi, Alessandro Profumo. La materia del contendere: la prossima stagione delle fusioni bancarie e gli eventuali esuberi. Esuberi che, secondo i dati diffusi ieri da Fabi, potrebbero essere da oggi al 2020 ben 19.700. e che si aggiungono agli oltre 27mila lavoratori del credito usciti negli ultimi 5 anni. Per il segretario Fabi Lando Maria Sileoni serve "un nuovo patto di sistema per impedire che le prossime fusioni creino l'ennesima emorragia di posti di lavoro". E' pertanto necessaria "una decisione politica comune e condivisa per garantire stabilità al settore creditizio, mantenendo i livelli occupazionali e assicurando che gli attuali 309mila addetti restino nel perimetro del credito". Secondo Siloni anche il modello della banca online deve essere condiviso dalle parti sociali. Non la pensa affatto allo stesso modo Alessandro Profumo che risponde ai timori di Sileoni spiegando da subito che una stagione di fusioni a 'esuberi zero' sarà impossibile. "Non possiamo pensare che il processo di riorganizzazione sia a impatto zero. E' fondamentale avere ulteriori processi di aggregazione, di riduzione dei costi e di nuove opportunità di business". Per evitare un vero e proprio bagno di sangue nel corso dei prossimi anni la Fabi ha proposto all'Associazione delle banche italiane la formazione di una commissione paritetica, formata da rappresentanti dell'Abi e dei sindacati di settore per valutare gli impatti delle nuove tecnologie sul settore bancario. Tale commissione, per la Fabi, dovrà avere il compito, inoltre, di individuare percorsi di riqualificazione e riconversione professionale dei lavoratori del credito.

In sintesi si può affermare che le Banche nei prossimi anni dovranno cogliere la sfida di una nuova vision che gioca in modo sinergico sui tavoli dello sviluppo tecnologico, organizzativo e gestionale.

Maria Grazia De Angelis
presidente AISL_O
Associazione Italiana di Studio del Lavoro per lo Sviluppo Organizzativo

 

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