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     n. 11 anno 2013

Temporary management: cosa ne pensano le PMI ?

di Maurizio Quarta

di Maurizio Quarta

Il temporary management si sta rivelando uno strumento sempre più apprezzato dalle PMI, anche da quelle molto piccole: è però sempre molto difficile quantificare questo interesse. Un'interessante sondaggio svolto tra gli industriali del Canton Ticino può fornire qualche utile indicazione. 

Nei giorni scorsi si è tenuto a Lugano un worskhop sul temporary management, frutto della collaborazione tra AITI, la Confindustria del Canton Ticino, e la SUPSI, scuola universitaria professionale della Svizzera Italiana.
Il tema era decisamente nuovo per quel tipo di popolazione e per capirne a caldo il reale interesse da parte dei numerosi partecipanti Andrea Martone, Direttore del Master "Human Capital Management" presso la SUPSI e Direttore di HCM (il "gemello" svizzero di HR Online), e Simona Galli (per AITI) hanno realizzato un'indagine "in diretta".
Trattandosi di una popolazione per molti aspetti "sociologicamente" affine alla piccola e media imprenditoria al di qua del confine, riteniamo che sia interessante soffermarsi su quanto emerso.

Dai questionari, elaborati da Omar Terzi, il primo dato che emerge in maniera alquanto sorprendente è l'ampia disponibilità verso l'utilizzo dello strumento, sia per le gestione complessiva dell'azienda (Domanda: riterresti fattibile affidare ad un Temporary Manager la tua azienda?)


sia per la gestione di una specifica funzione (domanda: In subordine saresti disposto a dargli in gestione un settore della tua azienda?)


Il risultato è di non poco conto, alla luce della quasi naturale riluttanza che molti imprenditori hanno nel "dare le chiavi" della propria azienda o di parte di essa ad un manager esterno (leggi deleghe e poteri), pur riconoscendo l'utilità del TM e la sua efficacia/efficienza per la risoluzione di uno specifico problema. Per dirla in termini meno scientifici: ciò avviene quando la reazione dell'imprenditore è meno "di testa" e molto più "di pancia".

Sugli obiettivi di un intervento di TM, le idee sono chiare e corrette (domanda: In quali circostanze o contesti valuteresti opportuno ricorrere ad un Temporary Manager?)

Il dato rispecchia quelle che sono le normali logiche di un intervento di TM in una PMI: si tratta soprattutto di un mezzo per portare in casa competenze di elevato profilo, altrimenti difficilmente accessibili, a costi certi e variabili che consente, oltre al conseguimento degli obiettivi gestionali concordati, di:

  • razionalizzare gli strumenti di gestione esistenti e introdurre nuovi metodi di gestione
  • garantire l' efficacia operativa e la messa a regime
  • trasferire competenze per l' autonoma gestione a regime all'intera struttura e in particolare ad un manager più junior (nel caso da selezionare) che il TMan dovrà affiancare ed "allenare".

Riprendendo quanto scritto da Andrea Martone in questa rubrica, "il passaggio dalla minore alla maggiore dimensione nelle imprese familiari è collegato ad una evoluzione dei modelli di gestione che porta gradualmente a superare la logica familistica, per entrare in una dimensione manageriale ... Se ciò non avviene l'impresa è destinata a rimanere piccola ... se vuole diventare grande deve affrontare alcuni passaggi importanti che Steinmetz denomina "stadi".

Timori ce ne sono, specie per quanto riguarda le possibili reazioni dei collaboratori, magari abituati ad operare in certi modi ed ambito da tantissimi anni (domanda: come vivrebbero i collaboratori della tua azienda l'arrivo e l'insediamento di un Temporary Manager?)


Alla fine però le luci prevalgono sulle ombre (domanda: Il TM come possibile soluzione manageriale ti ha convinto?) e con percentuali decisamente incoraggianti.

 

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