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     n. 5 anno 2013

Come far digerire alle banche un accordo di ristrutturazione - quattro test di bancabilità

di Emanuele Colombo

La soluzione di una crisi aziendale dipende non solo da un valido progetto di turnaround industriale, ma anche dalla "bancabilità" della relativa manovra finanziaria. Un intervento "bancabile" è strutturato in modo tale da trovare l'accoglimento e il supporto dei lenders.
In una situazione di crisi l'impresa fronteggia due aree di criticità:

  • operativa, il rischio di execution del business plan;
  • transazionale, la necessità di negoziare rapidamente un accordo con i diversi creditori e principalmente con quelli finanziari.

Se il primo rischio, assimilabile al rischio d'impresa, è per definizione ineliminabile, diventa determinante minimizzare il secondo, proponendo ai lenders da subito un intervento bancabile.
Una proposta di ristrutturazione trova nella prassi l'accoglimento del ceto bancario quando può considerarsi:

  • coerente, cioè compatibile al business plan presentato;
  • sostenibile, ossia permetta la messa in sicurezza delle proprie ragioni di credito;
  • omogenea, garantendo simultaneamente il contemperamento degli interessi di diverse categorie di lenders;
  • contrattualizzabile, potendo essere tradotta in un contratto vincolante, tutelante ed efficace per entrambe le parti.

Focalizziamo ora l'attenzione su questi quattro test di bancabilità.

1. COERENZA
Consiste nella verifica della compatibilità tra i "numeri" di piano e l'intervento di ristrutturazione richiesto.
In altri termini l'obiettivo di questo primo test è comprendere se la manovra sarà idonea a supportare finanziariamente l'execution del business plan. Un esempio di incoerenza molto diffuso è la previsione di un livello di linee revolving molto superiore alla dotazione fisiologica per il sostegno del circolante, così da sostenere investimenti in conto capitale o rimborsare altre esposizioni a medio lungo termine.

2. SOSTENIBILITA'
Una manovra è sostenibile se permette all'azienda di riequilibrare in un arco di tempo medio lungo (3 - 5 anni) la propria struttura finanziaria, riportando la leva a un limite fisiologico se rapportato ai livelli pre crisi ed ai ratios dei concorrenti più sani.
Il processo è volto inoltre a garantire la messa in sicurezza delle ragioni di credito bancarie: il nuovo assetto debitorio dovrebbe pertanto reggere un livello ben definito di under performance senza pregiudicare la sostenibilità degli obblighi di rimborso assunti.
L'accettabilità di un worst case, il limite inferiore entro il quale il piano rimane comunque idoneo a perseguire il riequilibrio, dipende naturalmente dal settore e dal posizionamento dell'azienda. In generale però tanto più radicale è il turnaround industriale tanto più è necessaria una manovra prudenziale. Specialmente nei primi anni, in questi casi, si raccomandano periodi più lunghi di pre ammortamento ed il mantenimento di buffer di cassa per far fronte ai costi "di ristrutturazione" (ad esempio il ricorso agli ammortizzatori sociali o le spese per consulenze e per progetti di temporary management).

3. OMOGENEITA'
Una manovra è bancabile se riserva un trattamento omogeneo ai creditori, nel rispetto della
c.d. par condicio creditorum.
E' necessario infatti limitare le disparità di trattamento tra banche con esposizioni simili, considerando come principio guida la costanza nell'orizzonte di piano della quota di inserimento sul debito da parte di ciascun intermediario.
Un tema molto caldo è rappresentato in particolare dalla ripartizione della nuova finanza.
Assolutamente da evitare la definizione di un fabbisogno complessivo senza quantificare il contributo di ciascun istituto: i tempi si dilateranno portando ogni banca a suggerire il criterio che minimizzi il proprio commitment. Tenuto conto della posizione di ciascun istituto - che potrebbe peraltro aver concesso finanziamenti di tipo eterogeneo associati a diverse garanzie - va invece ricercata una soluzione che mantenga l'allineamento alla quota d'inserimento ed alla tipologia d'esposizione originaria.
Se, ad esempio, la richiesta è nella forma di linee autoliquidanti non sarà facile coinvolgere l'istituto che, disimpegnatosi nel tempo sul breve termine, affidi l'azienda esclusivamente con mutui ipotecari.

4. CONTRATTUALIZZABILITA'
Quanto più la manovra risulta chiara e lineare tanto più la stessa si presta ad una contrattualizzazione di relativa immediatezza e completezza, evitando così post closing una continua manutenzione. Una traduzione incompleta e poco oculata può infatti dare luogo a numerose inadempienze, e correlate richieste di waiver, con riapertura del tavolo e riavvio degli iter deliberativi delle banche.
L'inserimento di alcune clausole agisce inoltre da correttivo, migliorando la rispondenza della proposta agli altri test.
Ne presentiamo alcune a titolo d'esempio:

  • l'obbligo di rimborso anticipato post cessione di asset; considerandone l'aleatorietà è preferibile optare per una clausola di questo tipo invece di strutturare un piano d'ammortamento sostenibile esclusivamente mediante tali proventi incerti;
  • il cash sweep, ossia l'accelerazione del rimborso in presenza di eccessi di cassa disponibile dopo il servizio del debito previsto;
  • lo step up dei tassi di interesse, così da remunerare maggiormente il capitale negli esercizi nei quali si prevede una maggior generazione di cassa;
  • i covenants finanziari, che permettono di monitorare l'andamento di piano ed in caso di under performance richiamare l'impresa al tavolo "anticipando" l'insorgere di ulteriori criticità.

In conclusione per minimizzare il rischio transazionale e ridurre i tempi di negoziazione con le banche occorre indirizzare ai lenders una manovra facilmente assimilabile che superi dunque i quattro test di bancabilità presentati. La riduzione dei tempi e dell' effort dedicati alla negoziazione con il ceto bancario hanno inoltre immediato impatto positivo sul successo di una ristrutturazione, permettendo all'azienda di "ripartire" più velocemente e di focalizzare l'attenzione del proprio management sul business e sull'execution del piano.

 

 

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