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     n. 16 anno 2013

Start up innovative: opportunità di crescita economica e culturale

di Maria Grazia De Angelis

Il mondo delle start up è da sempre terreno fertile per il temporary management, che ad un'impresa nascente garantisce l'apporto di quella cultura di gestione che spesso manca al neo-imprenditore e che è quanto mai necessaria per garantire il decollo dell'impresa dopo la fase di avvio. A maggior ragione il discorso è valido per le start up innovative, specie alla luce della recente nuova normativa.

Il 19 dicembre 2012 è entrata in vigore la legge 221/2012 di conversione del DL 18 ottobre 2012 n. 179 chiamato anche Decreto Crescita 2.0 con il quale lo Stato ha adottato una normativa per lo sviluppo e la crescita del Paese. In particolare la sez. IX è dedicata ad una nuova tipologia di imprese la start up innovativa.

La start up innovativa, come dice lo stesso termine, è una società che "nasce ex novo", quindi una nuova iniziativa imprenditoriale, con determinate caratteristiche specifiche, e precisamente una società di capitali di diritto italiano costituita anche in forma cooperativa o società europea avente sede fiscale in Italia che risponde a determinati requisiti e ha come oggetto sociale esclusivo e prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

L'analisi delle opportunità offerte dal decreto legge 221/2012 può suggerire, sia sotto il profilo congiunturale che sotto quello strutturale, alcune significative chiavi di lettura del presente ma con uno sguardo rivolto ai possibili scenari futuri.

Non bisogna mai dimenticare che l'attuale crisi globale impone l'elaborazione di soluzioni innovative dei diversi modelli di sviluppo presenti nel territorio: la nostra opportunità è valorizzare i talenti , generare idee, avendo il coraggio di uscire dalla cosiddetta "area di confort "per trasformarli in progetti e in nuove imprese. Sono proprio le imprese innovative che rompono gli equilibri preesistenti e hanno un vantaggio competitivo rispetto a chi viene dopo.

L'innovazione è fruttuosa ed è generalmente più remunerativa rispetto ai settori tradizionali, soprattutto in questo momento storico: ci siamo mossi attraverso l'Era dell'informazione e l'Era della conoscenza ora viviamo nell'Era delle Idee. La sfida è attualmente quella di generare nuovi modi di comprendere la realtà e tramutarli in previsioni ed azioni.
Parlare di start up innovative è quindi importante perché significa parlare di un'iniziativa legislativa che può favorire la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico e l'occupazione, in particolare giovanile. Può inoltre contribuire allo sviluppo della cultura dell'intraprendere e alla creazione di un contesto più favorevole a promuovere una maggiore mobilità sociale e ad attrarre in Italia talenti, imprese innovative e capitali dall'estero.

In favore delle start up innovative sono previste una serie di esenzioni ai fini della sua costituzione ed iscrizione nel registro delle imprese, agevolazioni fiscali, nonché deroghe al diritto societario e una disciplina particolare dei rapporti di lavoro. Condizione fondamentale per poter beneficiare di tali vantaggi è che tali imprese vengano iscritte nell'apposita sezione speciale del Registro delle imprese riservato alle start up innovative . Ma, come spesso succede in Italia, questa legge ha regolamentato con ritardo e con maggiori orpelli burocratici quanto negli Stati Uniti è stato fatto circa trenta anni fa. Per le startup nel nostro Paese. Le prescrizioni sono precise:

  • il 51% del capitale deve essere costituito da persone fisiche;
  • non deve avere un fatturato superiore ai 5 milioni di euro;
  • deve essere stata fondata da un periodo non superiore ai 4 anni, altrimenti sarebbe una società già matura.

Ma accanto a questi e ad altri requisiti/prescrizioni previsti dalla legge, l'imprenditore deve, non solo avere l'idea e i capitali per creare una nuova società, ma deve avere anche un luogo dove materialmente costruire o esercitare le attività e deve avere una rete di supporto.
Per dare slancio a questa tipologia d'impresa è infatti di estrema importanza dare visibilità all'ecosistema delle start up in Italia e fare sistema attraverso la creazione di una rete di servizi e relazioni che permettano a queste imprese, non solo di svilupparsi e di evolversi , ma anche di fare massa critica nei confronti di coloro che imitano e che si inseriscono nel processo innovativo, minando la forza creativa dell'innovatore e portando verso l'appiattimento e la riduzione dei profitti.
Innovazione e creatività, non importa la dimensione dell'azienda, vanno a braccetto con un altro attributo che è quello delle partnership e delle alleanze. Cioè, la capacità di sapersi legare in una rete di relazioni e di rapporti che consentano di rendere differenti i propri prodotti. Ci sono varie forme di partecipazione quelle per sviluppare know how e quelle per reperire capitali
Va infatti considerato che la start up può nascere in due modi: il primo modo, è un'invenzione, un'idea che trova la sua espressione in un progetto industriale vero e proprio. Una seconda modalità, definita spin off, è rappresentata da un'azienda "madre" che dà vita ad un'attività terza, scorporando due o tre delle sue preesistenti attività fra loro non collegate o poco collegate, senza pregiudicare la continuità aziendale.

Soprattutto in caso spin off, i processi di innovazione possono essere dolorosi sul piano umano e sociale: per ogni cosa nuova che viene ce n'è spesso una vecchia che se ne va e con essa ci sono le persone che a questa hanno dedicato lavoro e risorse. Ai fatti tecnici si accompagnano fatti umani dei quali occorre tenere conto perché la riuscita di un'innovazione dipende anche e soprattutto dalle persone che dovranno essere coinvolte nel cambiamento.
In termini di risorse umane e forza lavoro il gioco non è a somma zero; i processi innovativi nel lungo termine creano sviluppo ed espansione economica, ma nel breve termine e in aree circoscritte gli effetti dell'innovazione possono produrre risultati negativi. Nel momento in cui si produce un'innovazione si esce dalla "confort zone", la zona delle cose conosciute, si abbandona il campo con cui si ha confidenza e ci si avventura, sia metaforicamente che letteralmente, in campi nuovi. Di conseguenza, anche i cambiamenti organizzativi acquisiscono importanza, come passaggio fondamentale per l'introduzione di innovazione nell'impresa e come tali vanno analizzati e misurati.

E' pertanto necessario un'attenta analisi di quali sono le condizioni e i fattori necessari per consentire al territorio di accogliere adeguatamente la domanda crescente di innovazione, di quali sono le strategie più adeguate per ottenere un network virtuoso e di quale ruolo università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche devono assumere nel loro specifico settore di competenza. Non va, infatti, dimenticato che innovare implica fatica e propensione al rischio non solo da parte dell'imprenditore, perché il "conosciuto" è comunque più rassicurante del "non conosciuto" che richiede una destrutturazione di schemi preesistenti, l'adozione di nuove procedure e comportamenti, l'adesione a nuovi valori, norme e stili di gestione..

Un cambiamento efficace parte dalla necessità di introdurre un nuovo paradigma in grado di generare in tutti gli stakeholder di una impresa innovativa un nuovo modo di pensare, percepire, credere e agire che liberi nuova energia. E' proprio quando un vecchio paradigma si sta sgretolando e il nuovo non si è ancora consolidato che si sviluppa il massimo pensiero creativo e la liberazione delle migliori energie. Ma il processo di superamento dei vecchi schemi attraverso l'introduzione dei nuovi, richiede notevole determinazione, forte leadership e la mobilitazione delle migliori energie.
La start up va infatti incentivata e letta come una partenza, un avvio, una spinta proveniente dalla determinazione nel creare e radicare nel territorio un senso di appartenenza, soddisfazione e orgoglio per la costruzione di un evento di respiro non solo nazionale ma anche internazionale ed in quest'ottica può essere auspicabile mutuare in Italia gli esempi di altri paesi in cui la politica a favore delle startup è considerata prioritaria ed evidente.

Maria Grazia De Angelis - Presidente AISL_O

 

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