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     n. 9 anno 2010

Come si muove il mercato inglese

di Bill Penney - Fondatore di Ashton Penney, già Presidente di IMA, associazione delle società inglesi di Interim Management e Partner Fondatore di SMI – Senior Management International, uno dei più grandi gruppi di società specializzate.

Secondo Executive Grapevine le società di temporary management sono oggi complessivamente circa 300, con un mercato stimato in circa 1 miliardo di sterline, a fronte di 75 milioni nel 1995 e 400 milioni nel 2004.
Mentre la Ricerca e Selezione tradizionale continua a soffrire per il rallentamento dell'economia e un sentiment ancora incerto, il mercato del temporary continua a crescere: quanto più le aziende dimostrano una bassa propensione al rischio, tanto più attrae la flessibilità offerta dal temporary. Il mercato inglese è oggi ben stabilizzato, ma ciononostante il suo potenziale di crescita è ancora enorme.
Nel nuovo millennio l' interim management in UK è ormai divenuto una forma di servizio alle imprese affermata e in rapidissima crescita. In misura sempre maggiore le aziende stanno riconoscendo l' interim non solo come un mezzo conveniente e cost effective per riempire buchi non pianificati, ma soprattutto come un' importante leva strategica per gestire il cambiamento e lo sviluppo, di qualsiasi natura essi siano.

Non solo: riconoscono con chiarezza le importanti differenze tra interim management e consulenza di direzione. Mentre infatti la consulenza identifica le opportunità e le strategie per il cambiamento, l' interim manager, come parte integrante dell' organizzazione, si rivela molto più efficace di un outsider per garantire la "proprietà" del processo e implementare il cambiamento.

Negli ultimi mesi numerose società di executive search e di management consulting hanno arricchito la gamma dei servizi offerti con l' interim management: molte grosse società operanti nel campo delle Human Resources stanno entrando sul mercato, direttamente o attraverso l' acquisizione di entità preesistenti. TMP, così come Penna Group, hanno lanciato le loro unità di interim management; Albemarle è stata acquisita da Select/Vedior; Professional Staff Group, proprietario di Executives on Assignment, è stato acquisito da Praxis. Harvey Nash ha acquisito sia IMIT che Impact, ovvero il business interim di PA Consulting. Il mercato dell' interim si sta inoltre internazionalizzando: diverse società stanno conquistando posizioni di leadership nel loro percorso di consolidamento del business con clienti di natura globale.

In un precedente articolo pubblicato in questa rubrica, avevo avuto modo di sottolineare l'importante ruolo giocato da IMA - Interim Management Association, l'associazione inglese delle società di interim management, nello sviluppo del mercato.

Tra le diverse attività, tipiche di un organismo associativo imprenditoriale, è sempre stata importante l'analisi del mercato, che viene periodicamente effettuata attraverso un'indagine condotta da IPSOS MORI, i cui dati sono stati gentilmente messi a disposizione grazia alla disponibilità e alla cortesia di Nick Robeson.

All'interno di questo mercato, IMA conta oggi circa una trentina di società tra le più importanti, che esprimono cumulativamente oltre 1.500 incarichi di TM in corso per un fatturato ben superiore ai 170 milioni di sterline.

Per avere un'idea della dimensione del mercato, nel 2008, sono stati portati a termine oltre 1.600 progetti, mentre ne sono stati avviati 1.704 a fronte di 3.240 richieste da parte di aziende. Il numero di progetti portati a termine sale a circa 1.800 per il 2009.

E' interessante vedere come il mercato si è mosso qualitativamente negli anni.

La durata media di questi incarichi è stata di 142 giorni (131 nel 2008); l'85% dei progetti ha avuto durate fino a 240 giorni (78% nel 2008), mentre solo il 24% ha registrato durate uguali o inferiori a 60 giorni (27% nel 2008). Il 44% dei progetti ha avuto durate comprese tra 120 e 360 giorni.

Per quanto concerne le motivazioni che hanno portato a progetti di interim:

  • programme/project management
    resta la ragione prevalente per un incarico, con il 32% sul totale (nel 2006 era il 25%) pur se in leggero calo rispetto ai picchi del 2007 e 2008 (39% e 35% rispettivamente)
  • gap management - sale dal 17% del 2006 al 26% del 2009
  • miglioramento del business - stabile intorno al 20%
  • gestione del cambiamento - in netto calo dal 25% del 2006 all'11% del 2009.

Le funzioni più richieste:

  • progetti e iniziative ad hoc 28% (dal 15% del 2006)
  • Risorse Umane 21% (dal 26% del 2006)
  • CFO 15% (stabile dal 2006)
  • CEO/General Manager 11% (dal 7% del 2006).

Il settore pubblico ha negli anni recuperato il gap iniziale verso quello privato (31% vs. 69% nel 2006) ed oggi è sostanzialmente alla pari.

Nel settore privato, le istituzioni finanziarie sono il maggiore utilizzatore con il 26% degli incarichi totali (nel 2007 il picco è stato del 39%), mentre in quello pubblico, a fronte di un sensibile calo dell'amministrazione locale (dal 40% al 28%) sono aumentate Sanità (dal 17% al 25%) e amministrazione centrale (dal 7% al 14%).

Il costo giornaliero medio (dato 2008) di un progetto oscilla tra le 732 £ di un Direttore HR e le 883 £ di un CEO.

Un'ultima notazione positiva: il gap tra uomini e donne si è sensibilmente ridotto passando da un rapporto di 80/20 a 68/32.

 

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