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     n. 18 anno 2010

Temporary Management: costi variabili e anche ... finanziabili

di Laura Colombo, Presidente ETAss

Una delle caratteristiche principali del temporary management (di seguito TM) è quella di essere un costo variabile che non va ad appesantire i costi fissi di lungo periodo. Addirittura, in casi particolari, può anche risultare inferiore al costo aziendale di un manager permanente.
Nonostante ciò, il TM non ha ancora avuto in Italia quella crescita già registrata in altri paesi europei.

Ma se il servizio di TM avesse un sostegno a copertura dei costi?
Se godesse di una "spinta" ad effettuare una prima esperienza?
Se fruisse di uno stimolo che possa mettere in evidenza l'importanza della figura del TM e del servizio reso?

Si potrebbero forse aprire nuovi scenari di possibilità, sviluppare progetti e migliorare le performance e soprattutto sostenere gli imprenditori nel condurre il proprio progetto e fronteggiare la crisi.
"Si, sarebbe bello, davvero un bell'aiuto" penseranno in molti.
Pochi sanno che è davvero possibile.
Cercherò di raccontarvi come, nel modo meno tecnico (e noioso) possibile.

Prima della teoria, la pratica: cosa accade davvero
Si, è possibile: finanziare interventi di TM è davvero fattibile.
Ma prima della teoria, la pratica: vediamo cosa accade nella realtà.
Comincerò con un esempio di sostegno al TM.
Confindustria Livorno Servizi e Federmanager hanno firmato una convenzione grazie alla quale le imprese possono usufruire per periodi limitati nel tempo, e per l'attuazione di progetti specifici, di personale altamente qualificato, per avviare, da subito, sviluppo e razionalizzazione. Proprio sul Temporary Management, la Regione Toscana ha inserito nel bando "Aiuti alle imprese per l'acquisizione di servizi qualificati" il finanziamento di "Servizi di supporto all'innovazione organizzativa mediante la gestione temporanea di impresa" grazie al quale è possibile presentare progetti specifici finanziabili al 50%".
Ma questo non è un caso isolato di sostegno al TM e, soprattutto, non il solo.
Parliamo ora in modo specifico di Fondi Interprofessionali e di interventi di TM da effettuarsi in tutta la penisola, indipendentemente dal settore di appartenenza e dalla dimensione dell'impresa cui sono rivolti.

Lo sapevate che: tips and tricks sui Fondi Interprofessionali
Fornirò alcune informazioni che - per chi già conosce il mondo della formazione finanziata - potrebbero risultare ridondanti (e me ne scuso), ma che invece risulteranno fondamentali ed illuminanti per chi ancora deve scoprire tali strumenti.
Abbiate pazienza perché i dettagli e le premesse serviranno ad arrivare al dunque, un dunque sostanziale.
Partiamo da una legge.
L'articolo 118 della legge n. 388/2000 ha introdotto per i datori di lavoro la facoltà di aderire a fondi interprofessionali per la formazione continua.
L'adesione al fondo, prevede il trasferimento a un fondo interprofessionale del contributo dello 0,30% (già versato all'Inps unitamente al contributo di disoccupazione), il che consente al datore di lavoro di ottenere il finanziamento (totale o parziale) di piani formativi aziendali senza alcun costo.

Non solo formazione
Ogni azienda pertanto versa un contributo che non emerge in modo visibile nella busta paga: esattamente secondo il principio del 5 per 1000 se l'azienda non da' indicazioni, questo 0,30 viene assorbito direttamente dall' INPS e l'azienda non ha benefici diretti, se invece l'azienda indica un fondo interprofessionale (operazione fattibile ogni mese al pagamento dei contributi), non spende nulla in più ma può godere dei benefici derivanti dall'adesione a quel fondo attraverso la fruizione della formazione finanziata dal fondo stesso.
Ma i fondi non finanziano solo formazione: il bello viene ora.

Come ottenere i benefici finanziari dei Fondi - prima puntata
Tutti i fondi emanano avvisi/bandi a cui si può partecipare: le possibilità di ottenere i finanziamenti variano poi da fondo a fondo e di progetto in progetto.Quindi in nessun caso c'è certezza d'approvazione perché i finanziamenti sono dipendenti dal buon esito della valutazione effettuata a cura di appositi comitati tecnici.
Bisogna perciò puntare su due fattori:

  • competenza tecnica (come si compilano i dossier)
  • qualità del progetto (contenuti, metodologie, risorse umane e strumenti)

Come ottenere i benefici finanziari dei Fondi - seconda puntata
Alcuni fondi hanno anche il cosiddetto "Conto formazione" ossia l'azienda accantona su un proprio conto personale il 70% di quanto versato attraverso lo 0,30 e può utilizzarlo a piacimento, quindi senza partecipare a bandi.
I fondi storici si sono col tempo progressivamente burocratizzati richiedendo una serie di adempimenti (non necessari né obbligatori, ma scelti dal fondo stesso) che di fatto intralciano la necessaria agilità di un piano formativo che dovrebbe essere pensato per gente che lavora e che deve convivere con il pressing del quotidiano e con l'evoluzione permanente del mercato.
A ciò si aggiunga la presenza di un sindacato spesso non troppo disponibile, che potrebbe utilizzare il "potere di firma" (che può divenire uno strumento improprio di soluzione di altre controversie con le singole aziende).

Esempi di democrazia paritetica
Esistono alcuni fondi di più recente costituzione che applicano una diversa filosofia puntando a favorire l'attività formativa delle aziende, nel rispetto dei paletti minimi obbligatori indicati dalle leggi nazionali, senza alcuna aggiunta vessatoria burocratica e consentendo ogni tipo di formazione, comprese le consulenze esterne che ogni azienda utilizza per la privacy, la qualità, la sicurezza e persino l'aggiornamento del software o il training on the job che quotidianamente vede affiancati lavoratori esperti a lavoratori neoassunti o di minore esperienza.
Tutto ciò senza alcun cofinanziamento, con una rapida condivisione delle parti sociali, e con la possibilità di utilizzare in modo diretto il 75% di ciò che l'azienda versa.

Quando si dice: hanno il pane ma non i denti
E se un'azienda è già iscritta a un fondo interprofessionale e non lo utilizza oppure lo ritiene inadatto alle proprie esigenze e peculiarità?
Se l'azienda ha più di 50 dipendenti basta revocare la precedente adesione e iscriversi a un nuovo fondo, magari più agile (vedasi il paragrafo precedente).
Il 70% di ciò che è stato versato dal gennaio 2009 al momento del trasferimento sarà disponibile da subito nel nuovo fondo.

In ogni caso, e vale per tutti: si può (deve) fare!
I Fondi prevedono la possibilità di fruire dei finanziamenti per godere di attività di affiancamento, di coaching a manager interni ovvero per coprire i costi di quella parte di attività che viene fatta in impresa proprio per accompagnare l'organizzazione nel percorso di sviluppo e cambiamento.
Il Business Coaching, sviluppato dal TM nell'ambito delle proprie attività tipiche, trova quindi perfetta copertura con i Fondi Interprofessionali.
Basta usarli questi fondi, per gli obiettivi per cui sono stati creati ovvero per sostenere le imprese per percorsi di crescita e sviluppo delle competenze.
Ecco come dare un concreto contributo alla diffusione della pratica del TM facendo felici i propri clienti e utilizzando in modo proprio e adeguato le opportunità finanziarie oggi disponibili.

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