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     n. 8 anno 2009

Le e-mail del venerdì

di Gabriele Gabrielli, Docente Università LUISS Guido Carli

Non so se vi è mai capitato, ma sono in parecchi a lamentarsi del costume che molti hanno di mandare "e-mail impossibili" il venerdì pomeriggio o, peggio ancora, la sera. Te ne stai in ufficio a cercare di chiudere le tue cose per non lasciarle aperte e trovarle che ti aspettano lì, allo stesso posto, il lunedì mattina successivo ed ecco che, mentre sei quasi soddisfatto del lavoro di "pulizia" fatto e stai pensando di chiudere l'interruttore, senti il "bip" fastidioso di una nuova e-mail che prepotentemente va a turbare la calma della tua cassetta postale. "E chi mai sarà", ti domandi, "a quest'ora del venerdì"? "Perché la gente non stacca mai"? Innervositi al solo pensiero che qualcuno turbi questo clima di vacanza che stiamo gustando andiamo ad aprire la e-mail. Il venerdì sera puoi trovare di tutto e di più nella tua posta. Ma tutte le e-mail del venerdì hanno un tratto comune: sono proprio per te e non puoi scaricarle ad altri. Non ci puoi fare niente. Facciamo qualche esempio. Non è infrequente ricevere a tal proposito la e-mail del capo che ti "gira" un nuovo progetto cui occorre dare una risposta entro lunedì con questo messaggio: "Ti mando subito il tutto in modo che lunedì si riesca a dare loro una risposta. Come capirai non possiamo chiedere una proroga. Buon week end". Tradotto, il messaggio significa: "So che ti sto rovinando il week-end, ma che ci posso fare? Sai che non mi permetterei di farlo se non fosse un cliente così importante per noi. Magari puoi lavorarci subito e fare più tardi così hai il fine settimana tutto per te e non ci pensi più!". Altre volte invece il fastidioso rumore che ti avverte di una e-mail in arrivo anticipa novità organizzative così importanti per l'azienda in cui lavori da suggerire di comunicarle quando tutti se ne sono andati o lo stanno per fare. Mah! E' frequente infatti che le comunicazioni organizzative, cioè le decisioni che prendono le imprese e che modificano assetti organizzativi o affidano responsabilità a manager e capi, arrivino proprio il venerdì sera. Delle due l'una, allora, si è portati a pensare: o non sono così importanti se sono inviate ora sapendo già che pochi la leggeranno, ovvero sono e-mail che trasmettono contenuti su cui non si vuole avere coscientemente un grande pubblico di lettori per cui non c'è momento migliore di spedirle che il venerdì sera. Rimane il fatto che se la comunicazione ti riguarda e vorresti discuterne con qualcuno, chiedere un chiarimento, non puoi farlo. Chi vuoi trovare il venerdì sera che si faccia carico di ascoltare i tuoi problemi? Chi è disponibile a darti un appuntamento poco prima del week-end? Così, sei costretto a tenerti il "magone" dentro o a condividerlo, durante il week-end destinato a ristorarti dallo stress accumulato durante la settimana, con la famiglia o con gli amici malcapitati di turno. C'è però anche un'altra tipologia di e-mail che sono inviate puntualmente il venerdì sera; queste non differiscono molto dalle prime ma hanno il merito di essere "dirette" e di non nascondere alcuna ipocrisia. Sono quelle che, senza ritegno, ti dicono: "Ti mando questo documento importante di cui ti ho fatto cenno i giorni scorsi. Ho pensato di chiederti una valutazione serena e attenta. Ci puoi buttare uno sguardo nel week-end? Tieni conto che vedrò la persona lunedì mattina alle 9.00". Evviva! Almeno è una comunicazione onesta. Del resto ci si può aspettare qualcosa di diverso da un mondo che è affascinante anche perché ci fa stare sempre connessi? Delle cose bisogna prendere sia gli aspetti buoni che quelli cattivi, come sappiamo. Rimane allora la speranza che la sensibilità organizzativa cresca anche su questi aspetti. Non cambierebbe il mondo, ma qualche beneficio lo porterebbe. Senza dubbio.

 

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