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     n. 10 anno 2021

Contro Canto n. 130 (stimoli da 810 a 817)

di Massimo Ferrario

di Massimo Ferrario


# INSEGNANTE, quando è giusto non seguirlo (810)
In India ci fu un tempo un insegnante con molti discepoli che chiese loro di andare a rubare. L'insegnante era un membro della casta dei brahamani ed era molto povero. Disse loro che quando i brahmani diventano poveri hanno il diritto di rubare. In quanto favoriti del dio Brahma, creatore del mondo, egli disse, sarebbe non virtuoso che un brahmano non rubasse. I discepoli stavano per partirsene nella loro spedizione ladresca, quando il brahmano s'accorse che uno studente se ne stava in silenzio a testa china. Il brahmano gli chiese allora perché non si muovesse. Lo studente disse: «Quel che tu ora ci hai consigliato di fare va contro il Dharma, perciò io non credo di poterlo fare». Ciò piacque al brahmano, che disse: «Ho messo alla prova la vostra conoscenza. Pur essendo voi tutti miei allievi, e tutti a me leali, tra voi c'è differenza di giudizio. Questo ragazzo mi è molto leale, ma quando gli ho consigliato qualcosa di sbagliato, lui è stato capace di riconoscere che andava contro il Dharma e di non farlo. Ciò è corretto. Io sono il vostro insegnante, ma voi dovete valutare i miei consigli, e se sono contro il Dharma non li dovete seguire».
*** DALAI LAMA (Tenzin Gyatso), 1935, La via della liberazione. Gli insegnamenti fondamentali del buddismo tibetano, Il Saggiatore, 2009; e in ‘Mixtura', 18 maggio 2015

# VECCHIAIA, il tempo e la giostra (811)
In gioventù percepisci il tempo come un'entità astratta, nella maturità acquisti la nozione di un tempo in qualche modo collegato concretamente al tuo esistere, nella vecchiaia...
Nella vecchiaia raggiungi la consapevolezza che il tempo è un flusso continuo che scorre al di fuori di te. Pare deprimente? Allora mettiamola così: il tempo è una giostra sempre in funzione. Tu sali su un cavalluccio o un'automobilina, fai un bel po' di giri, poi con le buone o con le cattive ti fanno scendere.
*** Andrea CAMILLERI, 1925-2019, scrittore, sceneggiatore, regista, Segnali di fumo,Utet, 2014; e in ‘Mixtura', 21 maggio 2015

# STUDENTI, i clienti e i crediti (812)
Ricordo quando Luigi Berlinguer, da ministro, predicava: «Gli studenti sono clienti». Una volta gli dissi: «No, perché il cliente per definizione ha sempre ragione». Se io vado al ristorante e sui maccheroni al posto del formaggio chiedo lo zucchero, il cameriere me lo porterà. Ma se uno studente mi dice che Dante ha scritto I promessi sposi, mica posso dirgli: «In genere no, ma per te sì». Il sistema dei crediti è una sciocchezza che ha distrutto l'università italiana. Una volta a uno studente che mi spiegava che non veniva a un seminario, che pure gli interessava, perché non dava crediti, ho chiesto: «Hai mai baciato gratis una ragazza?» Investire non vuol dire guadagnare ma spendere. L'idea che ogni cosa che uno fa deve essere tradotta in un vantaggio distrugge la libertà e la creatività.
*** Claudio MAGRIS, 1939, scrittore, germanista, ex docente universitario di letteratura tedesca, senatore nella XII legislatura, intervistato da Silvia Truzzi, 'Il Fatto Quotidiano, 17 novembre 2013, ora in Silvia Tuzzi, Un paese ci vuole. Sedici grandi italiani si raccontano, Longanesi, 2015; e in ‘Mixtura', 19 maggio 2015

# UNIFORMARE, il bisogno degli insicuri (813)
Gli insicuri pensano che tutta la realtà debba essere riconducibile ai loro paradigmi. Provano un intenso bisogno di clonare altre persone, di plasmarle secondo il loro i modo di pensare. Non si rendono conto che la vera forza del rapporto consiste nel poter disporre di un altro punto di vista. Uniformità non è unità. Unità è complementarietà, non uniformità. L'uniformità è anticreativa e noiosa. L'essenza della sinergia sta nell'apprezzare le differenze.
*** Stephen R. COVEY, 1932-2012, saggista, consulente di direzione e formatore statunitense, I sette pilastri del successo, 1989, Bompiani, Milano, 1991; e in ‘Mixtura', 22 maggio 2015.

# CONTROLLO, anche il Creatore verificava (814)
Il Libro dei Libri ci racconta che in principio creò Dio il cielo e la terra e questo lo sanno anche coloro che la Bibbia non l'hanno neppure aperta, ma pochissimi lettori si sono soffermati sulle modalità del processo di creazione dell'universo. Il Santo Benedetto si preoccupa delle differenze, separa le specie e i generi con estrema cautela ed attenzione per evitare le depravazioni e le mostruosità che potrebbero pregiudicare l'integrità della Sua Opera. Ma la consapevolezza divina del rischio che ogni creazione comporta è così acuta da indurre l'Onnipotente a fermarsi ripetutamente per controllare il risultato di ogni singolo aspetto dell'edificazione e solo dopo averne verificato la bontà: «vide che era buono», prosegue il ‘lavoro di creazione'. Queste verifiche sono un'indicazione etica fondamentale: nessuno, neppure il Padre dell'Universo è legittimato ad esimersi da una verifica dei propri atti.
*** Moni OVADIA, 1946, autore e attore teatrale, drammaturgo, scrittore, compositore, cantante, rubrica ‘Mala Tempora', ‘l'Unità', 25 gennaio 2003; e in ‘Mixtura', 24 maggio 2015.

# COMPETENZA, una separazione inquitante (815)
Se la conoscenza (nel senso moderno di ‘know how', di competenza tecnica) si separasse irreparabilmente dal pensiero, allora diventeremmo esseri senza speranza, schiavi non tanto delle nostre macchine quanto della nostra competenza, creature prive di pensiero alla mercé di ogni dispositivo tecnicamente possibile, per quanto micidiale.
*** Hannah ARENDT, 1906-1975, filosofa tedesca, Vita activa, 1958, Bompiani, Milano, 1964; e in ‘Mixtura', 22 maggio 2015.

# DUE ALI, la ‘razza' umana (816)
Quando ho partecipato come relatrice alla Women's International Network Conference nel 2004, un video mi è rimasto impresso, per un'efficace allegoria. Diceva che la razza umana è come un uccello: ha bisogno di entrambe le ali per volare. Le ali sono gli uomini e le donne; con un'ala sola, non si vola. Le aziende che non riconoscono le capacità differenti e complementari delle donne perdono ricchezza e l'opportunità di avere un'organizzazione più forte.
*** Daniela RICCARDI, 1960, top manager, Prefazione a Sheryl Sandberg, Facciamoci avanti. Le donne, il lavoro e la voglia di riuscire, Mondadori, 2013; e in ‘Mixtura', 27 maggio 2015.

# IPER-ATTIVISMO, COMBATTIAMOLO SOTTRAENDO (817)
Ad un affaccendamento forsennato, che ha perso il senso del limite, pare occorra mettere freno, e un buon sistema di elaborazione ci pare possa essere anzitutto quello interiore, o meglio ‘inferiore', rivolto all'interiorità e profondità di ciascuno e del mondo stesso, recuperando uno sguardo più umile e devoto verso ciò che c'è, e una posizione di ‘riguardo' verso modalità di esistenza che riescano nuovamente a fare spazio al silenzio, alla cura, all'attesa paziente del compiersi di ogni storia, fino ad ogni fine.
Quello che si raccomanda è la possibilità alternativa di costruire percorsi di ‘sottrazione', itinerari di vita minori, più astenuti, più raccolti, contenuti, riflessivi, umili, e più in contatto con il mondo affettivo e immaginario, con l'oscurità del sentire che ci origina, rispetto alla dirompente e velleitaria scarica di richiami al crescere, fare, cambiare, illuminare, progredire ‘purché sia'.
*** Paolo MOTTANA, docente di filosofia dell'educazione all'università di Milano Bicocca, Miti d'oggi nell'educazione. E opportune contromisure, Franco Angeli, Milano, 2000; e in ‘Mixtura', 31 maggio 2015.

Massimo Ferrario, consulente di formazione e di sviluppo organizzativo, responsabile di Dia-Logos 

 

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