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     n. 22 anno 2020

AAA CHO cercasi: una prospettiva evolutiva della Direzione HR?

di Laura Torretta

di Laura Torretta

Già prima di questa pandemia c'erano dati che da più fonti, locali e internazionali, fotografavano modelli economici e business model in crisi, sistemi organizzativi bipolari dove i dirigenti si vedono generosi e meritocratici mentre i collaboratori non si sentono ascoltati e coinvolti! Una cultura gearchica piramidale ‘water fall' con una cultura ‘comando e controllo' che porta i dipendenti a sconsigliare il proprio capo nel 90% dei casi. Aumenta lo stress, le malattie croniche e la depressione ma si finge di stare bene, solo il 13% dei dipendenti si sente in grado di rivelare un problema di salute mentale al proprio manager. Un contesto del lavoro ‘moderno' dove il 25% vorrebbe cambiare, il 26% ha l'ansia di rientrare il lunedì, solo il 20% si sente veramente efficace, il 66% dei millennials crede di aver scelto la carriera sbagliata, il 91% dei manager sa di influenzare il benessere del team ma reagisce senza dare buon esempio. Il 75% delle persone riconosce nei 'bad manager' la principale causa di ambienti infelici. Indici di fiducia, partecipazione e motivazione sono in picchiata, si registra passivamente un aumento progressivo della perdita di senso professionale, due parallele divergenti tra centri direzionali e centri operativi, tra manager e persone, tra business e felicità.

Il chief happiness officer può essere un driver? Può creare le condizioni per abilitare nuovi mind set e culture organizzative? Può osare ma non può essere l'ennesimo ruolo specialistico, unico ‘salvatore' e ‘ministro senza portafoglio'. Il cho deve essere parte di una governance che sceglie di cambiare destino al servizio della crescita sostenibile e del benessere organizzativo. Chi potrebbe essere? Il CEO, l'AD, l'imprenditore, il founder....sicuramente per ‘mandato' e missione il Direttore HR, tutti abili a guidare in modo coerente con l''esempio tutto il sistema. Mi piace immaginare anche una diffusione formativa e trasformativa delle cho skills, una sintesi olistica delle 10 skills del futuro del lavoro del World Economic Forum e delle 10 life skillf dell'OMS... sempre qui si torna!

Il cho è un leader positivo che certifica 8 competenze chiave per accompagnare la trasformazione culturale positiva di persone e relazioni attraverso nodi e snodi organizzativi. Vive in prima persona con l'esempio la positività, diffonde la scienza della felicità e la scienza del sé in tutti i sistemi che abita ‘oltre il lavoro'. Per scelta è un genio positivo, un ambassador e un influencer dedicato ad aumentare la conoscenza di queste nuove ricerche, sviluppare cultura e consapevolezza sui vantaggi eco-sistemici della felicità come meta-competenza da allenare attraverso pratiche positive al servizio dell'espressione del pieno potenziale organizzativo, dell'autorealizzazione delle persone, dello sviluppo di tecnologia sociale collaborativa.

Le 8 cho skills e competenze chiave sono:

  • Strategic thinking & positive future planning
  • Organization Epigenetics
  • Evolutionary cultural change
  • Self Science
  • Positive leadership development
  • Positive practices strategies
  • Positive organizational management
  • Happiness & work strategy
Il cho è un complexity thinker che conosce i principi di funzionamento dei sistemi complessi, sa leggere trend e scenari economici e sociali, sa anticipare futuri possibili, ha una visione inclusiva e integrata delle organizzazioni come sistemi viventi fatti di persone.

Porta la felicità e la positività in azienda come strategia organizzativa e competenza chiave per il raggiungimento degli obiettivi e per un'evoluzione sostenibile.

Supporta il cambiamento culturale positivo, individua ed elabora le dis-abilità relazionali e i dis-ordini sistemici, supporta la trasformazione funzionale di credenze e dinamiche, mobilita l'intelligenza collettiva e potenzia nuovi modelli di mindset agile e collaborativo.

Parte dalla abilitazione di una nuova leadership positiva e generativa, dalla diffusione di comunicazione empatica, supporta la ri-creazione e l'allineamento coerente di purpose, valori comportamenti.

Aggiorna i processi operativi includendo pratiche positive di benessere a sostegno dei quattro pilastri della Scienza della felicità: più chimica positiva e meno chimica negativa, più noi e meno io, più essere e meno fare-avere più disciplina e meno caos.

Una strategia evolutiva da org tradizionale a org+ riduce i costi ed è più efficiente nel breve, aumenta ricavi e profitti ed è più efficaci nel medio, rigenera senso e valori per un futuro eco -sostenibile nel lungo periodo.

Le pratiche positive e di allineamento al vero sé incrementano una cultura positiva e prospera, radicano valori di Rispetto, Inclusività, Coerenza con effetti crescenti sul Benessere personale relazionale organizzativo, sulla soddisfazione individuale e sulla realizzazione del potenziale collettivo. Si ricrea Engagement, Fiducia, Retention e l'azienda diventa oltre un ‘best place to work' anche un luogo felice dove vivere insieme.

Prima pratica? #stop alla lamentela o da genovese doc ‘al mugugno'.

La lamentela brucia i neuroni di tutti, di chi la fa e di chi la riceve, abbassa le difese immunitarie, disattiva il problem solving...(ricerca della Stanford University).

Seconda pratica? #scegli consapevolmente e agisci coerentemente.

Pratica un gesto di rispetto, gratitudine, gentilezza, compassione, ascolto attivo, empatia, cooperazione, accoglienza, supporto...

Felice lettura e pratiche positive.

Laura Torretta, Consulente di trasformazione positiva (ORG+)- Counselor Organizzativo Sistemico Relazionale (CSR)- Chief Happiness Officer (CHO) 

 

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