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     n. 20 anno 2020

Diversity management, genere e generazioni per una sostenibilità resiliente

autrici, Giuditta Alessandrini e Marcella Mallen
recensione a cura della redazione

Armando Editore, 2020

La crisi pandemica sta esercitando un notevole impatto sulle trasformazioni del mercato del lavoro verso nuove fragilità, in particolare rispetto alle prospettive occupazionali. Tante le domande scaturite dal confronto in materia, come tante le problematiche sollevate, alcune delle quali hanno (ri)portato l'attenzione su questioni aperte già da troppi anni sui tavoli di confronto a livello nazionale ed internazionale.
Due tra le più importanti di tali questioni sono trattate in un volume curato da Giuditta Alessandrini e Marcella Mallen dal titolo "Diversity management, genere e generazioni per una sostenibilità resiliente". Un progetto che ha preso le mosse prima dell'emergenza da coronavirus, ma che, durante i mesi di lockdown, si è arricchito di nuove focalizzazioni.
È stato immediatamente chiaro, ad esempio, che il peso affrontato dalle lavoratrici durante la quarantena è stato maggiore rispetto a quello dei colleghi uomini. Le prime, infatti, hanno visto triplicato il loro "carico mentale" con l'acuirsi di un divario già fortemente presente nelle dinamiche lavorative italiane. Inoltre i lavori domestici e di cura (da sempre appannaggio quasi esclusivamente femminile), nei mesi di blocco, sono divenuti concomitanti allo smartworking e alla chiusura delle scuole con l'avvio della didattica a distanza.
Il libro curato da Alessandrini e Mallen, nella prima parte dedicata proprio al divario di genere, fotografa e descrive tali questioni, presentando dati e ricerche, ma anche best practice e casi aziendali (Avio Aero, Enel, Ernst & Young, per citarne alcuni). Le curatrici partono dall'assunto della diversità di genere come "ricchezza", diventato già dal 2008, a partire dalla campagna di sensibilizzazione dell'Unesco, una linea di policy per la leadership aziendale nelle grandi imprese multinazionali. Sottolineano quindi la necessità di impegni concreti che valorizzino l'esperienza, il talento e le competenze femminili non solo per le positive ricadute in termini economici e occupazionali, ma anche nell'ottica di principi fondamentali quali l'uguaglianza, la giustizia sociale, la promozione delle potenzialità di ogni individuo.
La seconda parte del libro è invece dedicata alle dinamiche intergenerazionali e all'age management, altro tema di grande attualità e fortemente presente in ogni processo organizzativo e aziendale in cui oggi sono coinvolte almeno cinque diverse coorti generazionali che, se "gestite" e coordinate in maniera attenta e consapevole, possono rappresentare fonti di valore e leve di sviluppo. Anche in questo caso si fa sempre più necessaria una riflessione attenta che aiuti ad abbandonare stereotipi e pregiudizi, a favore di un atteggiamento consapevole che produrrebbe evidenti benefici non solo di carattere economico. Le realtà aziendali descritte in quest'opera collettanea raccontano esperienze concrete che hanno utilizzato pratiche quali il reversementoring in un'ottica di rispetto e giustizia intergenerazionale. Un esempio è la Silverzone di Loccioni, una rete di oltre cento over 65 che mettono il loro bagaglio di conoscenze, competenze ed esperienze a servizio dei più giovani, aiutandoli a immaginare il proprio futuro per poi imparare da loro con rinnovato entusiasmo e passione.
Insieme al "genere" e alle "generazioni", protagonista del libro è anche il tema della sostenibilità. Declinato in modi diversi dai vari autori, è il leitmotiv che accompagna tutti i contributi, a sottolineare la necessità di un agire orientato non solo al soddisfacimento dei bisogni del presente, ma attento anche a non compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. È da qui, infatti, che passa la tenuta non solo del nostro Paese, ma anche dell'Europa. Basti pensare all'European Green Deal o al piano di rilancio Next Generation EU.
Il volume contiene i contributi di 19 autori e si conclude con un "manifesto" articolato in dieci punti. Questi ultimi rappresentano «indicazioni-chiave di tipo prospettico e valoriale relative alle basilari aree di impegno per coloro (formatori, decisori politici, imprenditori, manager, testimoni privilegiati) che ritengano essenziale ai fini di uno sviluppo umano verso una società aperta e democratica, il contrasto agli stereotipi di genere e di età».

Le curatrici e autrici: Giuditta Alessandrini insegna Pedagogia Generale, Sociale e del Lavoro all'Università di Roma Tre e Marcella Mallen è presidente della Fondazione Prioritalia e docente di Diversity management e cambiamento organizzativo all'Università Lumsa di Roma.

 

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