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     n. 4 anno 2019

L’impresa spezzata. Motivare le persone dopo l'emergenza: la forza dell'unita' e della fiducia

autore, Andrea Notarnicola

Franco Angeli Editore, Milano, 2019

Nell'era della cosiddetta "democrazia diretta", della delegittimazione delle competenze e della trasformazione digitale le imprese nel mondo si preparano ad affrontare tutti gli scenari possibili, dal fallimento dello Stato agli sconvolgimenti della finanza degli algoritmi, dai conflitti esterni a quelli civili interni prodotti dallo sharp power, il sistema autoritario capace di tagliare le democrazie a colpi di troll e fake news. Cosa accade alle imprese, alle lavoratrici e ai lavoratori, se lo Stato fallisce o una crisi improvvisa della finanza degli algoritmi travolge le organizzazioni? O quando le comunità, spaccate in faide sui social media, si spezzano? O quando ancora l'azienda è travolta da una delle sempre più frequenti catastrofi naturali nel cambiamento climatico? Nuove discipline scientifiche, come il disaster recovery e la business continuity, mettono al centro il ruolo delle comunità di lavoratrici e lavoratori dopo che un grave evento sociale, ma anche naturale o interno, distrugge organizzazioni e posti di lavoro. La ricerca e l'esperienza dimostra che in diversi contesti culturali, oltre la retorica sulla figura salvifica del leader, le lavoratrici e i lavoratori offrono spesso in silenzio un contributo personale e collettivo di speranza per la ricostruzione e la rinascita. È successo in Argentina o in Islanda dopo storici crac finanziari. O nei tanti paesi oggi devastati da una guerra civile. È successo anche in Italia durante le due guerre mondiali dello scorso secolo, o a valle di gravi emergenze naturali quali terremoti e alluvioni che hanno spazzato la quotidianità sociale di tanti territori. L'impresa con i suoi lavoratori diventa, nei momenti più drammatici, animatrice di comunità e di reti sociali, famiglia allargata. Qualsiasi soluzione per il salvataggio dell'azienda emerge necessariamente dalle idee creative della comunità, dallo sforzo delle persone che decidono di rimanere nell'organizzazione e dall'impegno di quelle che accettano un ruolo in un'azienda di cui è incerta la sopravvivenza. In questi momenti talenti inespressi entrano in campo per offrire ai gruppi nuove prospettive e risorse. Si misura in modo tangibile il contributo delle donne nella soluzione dei problemi e nelle funzioni razionali.
Alla mobilitazione e al coinvolgimento del personale nelle fasi di ripresa e di rinnovamento è dedicato il nuovo libro del sociologo Andrea Notarnicola "L'impresa spezzata - Motivare le persone dopo l'emergenza: la forza dell'unità e della fiducia". Se tenere vivo il senso di essere comunità nei momenti più difficili della storia italiana è stato lo scopo di Pietro Barilla, Michele Ferrero, Andrea Pittini, Rino Snaidero, di imprese come Generali e Dompé, Notarnicola nel suo quattordicesimo libro attraverso storie ed esempi guida il lettore alla scoperta degli approcci inclusivi capaci di potenziare l'ingaggio delle persone e di sostenere le comunità professionali nella ricostruzione della loro forza. Governare le avversità, recuperare il senso di autostima collettiva, promuovere la perseveranza, ridisegnare una prospettiva di felicità: dopo una grave crisi non solo è possibile salvare l'azienda e i posti di lavoro ma l'esperienza vissuta può essere valorizzata per costruire un'impresa e una società più innovativa e sostenibile.
Esce il manuale italiano di resilienza per rinascere grazie al coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori in tempi complessi e imprevedibili come i nostri. Un testo utile anche per la gestione di gravi emergenze generate dall'azienda stessa quando l'organizzazione è distrutta da una crisi etica.

"Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta.
Alla sua gestione. All'umanità che ne scaturisce.
A costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino,
dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati".
Pier Paolo Pasolini

 

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