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     n. 17 anno 2011

Ignorare il chiasso dell'attualità. L'insegnamento di Francesco Alberoni

di Gabriele Gabrielli, Docente Università LUISS Guido Carli

di Gabriele Gabrielli, Docente Università LUISS Guido Carli

Nel "chiasso" e' facile non riuscire più a distinguere i suoni e le individualita' da cui provengono. Tutto si confonde e viene reso evanescente dal frastuono che riduce la complessita' della vita e delle relazioni che la intrecciano con continuità. Nella confusione che stordisce l'anima e la mente cresce "l'illusione che si possa fare di se stessi il senso di tutto, mantenendosi indifferenti e separati dagli altri [Roberto Mancini, Idee eretiche, Altra Economia, Milano, 2010]. Il chiasso, infatti, facendoti perdere l'orizzonte dell'Altro, autorizza a schiacciare ogni cosa passando sopra tutto. Ogni cosa che ti circonda viene ridotta a orpello e strumento della tua "voce" che urla su tutto.
Nel frastuono cresce così ogni genere di menzogna che separa e allontana. Quella menzogna su cui poggiano stili e atteggiamenti di non rispetto verso chiunque e qualunque cosa che richiamino in vita le responsabilita' che derivano dalla relazione e dal riconoscimento. Accade in politica e nell'economia, quando il dominio dell'individualismo e degli interessi di bottega percuote e sevizia la ricerca del bene comune. Ma succede anche nella societa' e nelle organizzazioni economiche e non, quando i miti e le ideologie del merito e del fare riducono lo spazio vitale degli altri e della relazione umana.
Dal "chiasso dell'attualità" e' proprio difficile tirarsi fuori per ristabilire un modo di essere appropriato ai luoghi e alle attese della politica e dell'economia, della societa' e dell'impresa. Mi ha molto colpito, mentre riflettevo su questa epoca rumorosa ricercando il senso del se' insieme agli altri nella pratica del vivere sociale, leggere -lunedi 26 settembre- il saluto dimesso e sobrio di Francesco Alberoni ai suoi lettori del Corriere della Sera. Dopo venticinque anni, scaduto il suo contratto, non scriverà più i suoi pezzi per la rubrica "Pubblico & Privato". Nel ringraziare lettori, direttori ed editori, lo psicologo e il sociologo scrive cosi: "ogni volta, anche nelle situazioni più difficili, ho cercato di trovare una nota positiva, una meta verso cui andare. Non ho mai attaccato o deriso nessuno, ho sempre cercato di capire le ragioni del comportamento umano convinto che, quando conosciamo noi stessi, possiamo cambiare o migliorare".
Che dire? Si tratta di una potente testimonianza per scuoterci e accrescere la consapevolezza sulle cose che ciascuno di noi puo' e deve fare. Si tratti di politici o economisti, semplici cittadini o imprenditori, artigiani o impiegati poco importa. Tutti siamo un po' nella confusione, anche con noi stessi, resi sordi dal troppo rumore dell'attualità, dalla ricerca esasperata del consenso, dai sondaggi, dal tornaconto. Abbassiamo i toni e riprendiamo a crescere insieme, con tutti.

 

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